Il modello della statua donato al Papa nel 2016
La statua protagonista della cerimonia di oggi in Vaticano, rappresenta l’eroe della cultura armena, San Gregorio di Narek, Dottore della Chiesa, autentico ponte tra Oriente e Occidente, simbolo dell’ecumenismo. Nel nostro video, ritorniamo alla visita privata di Papa Francesco al presidente armeno Serzh Sargsyan, nel palazzo presidenziale di Yerevan durante il viaggio apostolico in Armenia, e il dono del modello dell’opera dello scultore Erevanci.
Gregorio Dottore della Chiesa centrale nella storia armena
Poeta, monaco, teologo, filosofo, mistico e santo, Gregorio è considerato una figura centrale, quasi eroica, della storia dell’Armenia per avere modellato il pensiero orientale cristiano. Entrò in monastero da piccolo dove ricevette una ricchissima formazione dall’igumeno Anania, che gli permise di leggere tutte le grandi opere patristiche, sia greche che orientali, e di nutrire la sua meditazione quotidiana con un immenso tesoro di letture spirituali. Trascorre la sua vita nel raccoglimento, pregando, insegnando, contemplando la natura circostante. I suoi studi lo portarono a rielaborare la tradizione ricevuta in un linguaggio poetico fra i più alti della storia cristiana. Alla sua morte, il corpo di Gregorio fu deposto nella chiesa del Monastero di Narek nel quale aveva vissuto e divenne subito oggetto di venerazione per la santità di vita e la profonda spiritualità riconosciuta unanimemente.
Il ruolo di Francesco
Francesco lo ha elevato alla dignità di Dottore della Chiesa Universale il 12 aprile 2015 con apposita lettera apostolica, annunciata il giorno stesso durante la Messa speciale celebrata a San Pietro alla presenza di Sua Santità Karekin II, Patriarca Supremo e Catholicos di tutti gli Armeni, di Sua Santità Aram I, Catholicos della Chiesa Armena Apostolica di Cilicia, nonché del Patriarca di Cilicia degli Armeni Cattolici S.B. Nerses Bedros XIX. Il titolo di Dottore della Chiesa è stato concesso in virtù della sua dottrina eminente e della santità di vita. La Chiesa cattolica lo ricorda il 27 febbraio.
L'artista Erevantsi
L’artista che ha realizzato l’opera si chiama David Erevantsi e ha lavorato in una fonderia nella Repubblica Ceca grazie al sostegno finanziario dell’Ambasciatore armeno presso la Santa Sede Mikayel Minasyan e di Arthur Dzhanibekyan. Ne sono state prodotte due copie, una per i Giardini Vaticani e l’altra destinata ai giardini del Catolicossato di Etchmiadzin. L’arte diventa così un messaggio di fratellanza capace di unire Chiese sorelle.
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