Papa Francesco ai preti del Prado: ai poveri un’attenzione privilegiata e prioritaria
Michele Raviart – Città del Vaticano
L’immensa maggioranza dei poveri ha una particolare apertura alla fede; hanno bisogno di Dio, e la mancanza di attenzione spirituale nei loro confronti costituisce la peggiore discriminazione: l’opzione preferenziale per i poveri deve tradursi principalmente in un’attenzione religiosa privilegiata e prioritaria.
Così Papa Francesco si è rivolto nella sala del Concistoro a circa trenta membri dell’Associazione dei preti del Prado, fondata a Lione nel 1860 dal Beato Antoine Chevrier, particolarmente impegnata nella cura spirituale e materiale dei poveri.
Avvicinare i poveri al Vangelo
Oggi, come nel periodo in cui padre Chevrier ha operato, la povertà rimane diffusa e rischia di allontanare chi ne soffre dalla Parola di Dio.
La nostra epoca conosce le sue povertà, antiche e nuove, materiali e spirituali e sono tanti, intorno a noi, coloro che sperimentano la sofferenza, le ferite, le miserie e le angosce di ogni tipo. Essi sono molto spesso lontani dalla Chiesa, e ignorano completamente la gioia e la consolazione che vengono dal Vangelo. La missione da compiere in mezzo a loro è immensa e la Madre Chiesa è felice di poter contare sull’appoggio dei discepoli di padre Chevrier.
L’impegno di padre Chevrier
Padre Chevrier, beatificato da San Giovanni Paolo II nel 1986 a Lione, “colpito dall’indigenza dei più diseredati del suo tempo, decise di farsi prossimo ad essi perché potessero conoscere e amare Gesù Cristo”. Dalla sua esperienza è nata “una bella famiglia di sacerdoti, di suore e di donne laiche consacrate”, “abitati dallo stesso amore di Gesù che si è fatto povero tra i poveri, e dallo stesso ardore per evangelizzare”.
L’augurio del Papa
“L’esperienza spirituale che egli ha intensamente vissuto”, ha detto Francesco prima di impartire ai presenti la Benedizione Apostolica, “è stata la sorgente del suo ardore apostolico. E lo sarà anche del vostro dinamismo missionario”.
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