Papa alla recita del Regina Coeli Papa alla recita del Regina Coeli 

Papa al Regina Coeli: fraternità dono della Pasqua, sia stile di vita cristiana

In occasione della preghiera mariana nel Lunedì dell’Angelo, Francesco richiama i cristiani alla responsabilità della condivisione, del dialogo e della fraternità che la “Pasqua di Cristo ha fatto esplodere nel mondo”

Gabriella Ceraso- Città del Vaticano

Con la sua morte e Risurrezione Cristo ha “sconfitto il peccato”, fonte di “separazione”, cominciando a “tessere la rete di una nuova fraternità” senza la quale non si può realizzare una “autentica comunità ecclesiale o civile”. Da qui nasce la nostra “responsabilità” di cristiani.

La Risurrezione,un annuncio sconvolgente

Alla preghiera del Regina Coeli il Papa, prendendo la parola dal Palazzo Apostolico, commenta il Vangelo del “lunedì dopo Pasqua”, chiamato “ lunedì dell’Angelo” perché il primo annuncio della Risurrezione viene dato, alle donne corse al sepolcro, proprio da un “messaggero di Dio”. Vi è un “significato in questa presenza angelica”, rimarca Francesco, come al momento dell’”Incarnazione del Verbo”:

Ci voleva un essere superiore per comunicare una realtà così sconvolgente, talmente incredibile, che forse nessun uomo avrebbe osato pronunciarla. Dopo questo primo annuncio, la comunità dei discepoli comincia a ripetere: «Davvero il Signore è risorto. Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone» (Lc 24,34).

Oggi, giorno di festa nella fraternità di Cristo

Il Papa ripete e fa ripetere più volte ai fedeli questo annuncio così “bello “ e “sconvolgente”, pronunciato da “un’intelligenza superiore” e, con forza, sottolinea che da esso nasce come un frutto, la "fraternità", la vittoria sul "peccato" fonte di "separazione". Per questo oggi, dopo Pasqua, afferma, è un “giorno di festa” e di “famiglia” in cui si sente il bisogno di “stare con i propri cari”:

Gesù ha abbattuto il muro di divisione tra gli uomini e ha ristabilito la pace, cominciando a tessere la rete di una nuova fraternità. È tanto importante in questo nostro tempo riscoprire la fraternità, così come era vissuta nelle prime comunità cristiane. Riscoprire come dare spazio a Gesù che mai separa, sempre unisce. Non ci può essere una vera comunione e un impegno per il bene comune e la giustizia sociale senza la fraternità e la condivisione.

Dialogo e relazione, responsabilità dei cristiani

Senza la “grazia della fraternità” dunque non c’è comunità ma solo “insieme di individui" raggruppati dagli stessi interessi”. Ma la Pasqua di Cristo, fa notare ancora il Papa, ha “ fatto esplodere nel mondo “ anche un’ altra novità”: la novità del "dialogo" e della "relazione" che per i “cristiani è diventata una responsabilità":

Ecco perché non possiamo rinchiuderci nel nostro privato, nel nostro gruppo, ma siamo chiamati a occuparci del bene comune, a prenderci cura dei fratelli, specialmente quelli più deboli ed emarginati. Solo la fraternità può garantire una pace duratura, può sconfiggere le povertà, può spegnere le tensioni e le guerre, può estirpare la corruzione e la criminalità. L’angelo che ci dice: “É risorto”, ci aiuti a vivere la fraternità e la novità del dialogo e della relazione e la preoccupazione per il bene comune.

Lo stile di vita cristiano

Al termine della sua riflessione Francesco affida alla Vergine Maria in questo lunedì dell’Angelo del tempo Pasquale, la sua ultima invocazione:

Ci sostenga con la sua preghiera, affinché la fraternità e la comunione che sperimentiamo in questi giorni di Pasqua, possano diventare nostro stile di vita e anima delle nostre relazioni.

Ascolta e scarica il servizio con le parole del Papa

 

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02 aprile 2018, 12:45