Papa: il Battesimo implica una risposta personale, non presa a prestito con "copia e incolla"
Debora Donnini-Città del Vaticano
Il Battesimo è l’avvio di un processo, suscita “una dinamica spirituale” che attraversa tutta la vita, ricorda Francesco stamani ai circa 17mila fedeli che affollano Piazza San Pietro per l’Udienza generale. Nella catechesi Francesco torna a chiedere di ricordare la data del proprio Battesimo: “è come se fosse il secondo compleanno”, dice. E di insegnare bene ai bambini a farsi bene il segno della croce.
Il nome: Dio lo continua a pronunciare
Il primo aspetto sul quale il Papa si sofferma è il rito di accoglienza quando viene chiesto il nome, perché indica l’identità personale. Con il nome, si esce dall’anonimato. Il Battesimo, infatti, accende “la vocazione personale a vivere da cristiani, che si svilupperà in tutta la vita”:
E implica una risposta personale e non presa a prestito, con un “copia e incolla”. La vita cristiana infatti è intessuta di una serie di chiamate e di risposte: Dio continua a pronunciare il nostro nome nel corso degli anni, facendo risuonare in mille modi la sua chiamata a diventare conformi al suo Figlio Gesù. E’ importante dunque il nome!
La fede non si può comprare
“La fede non si può comprare” ma si può chiedere e ricevere in dono, sottolinea poi il Papa esortando a pregare per riceverla. Sono la formazione dei catecumeni e la preparazione dei genitori, che tendono a suscitarla e risvegliarla. I catecumeni adulti, infatti, manifestano in prima persona ciò che desiderano mentre i bambini sono presentati dai genitori e i padrini.
Insegnare ai bambini a farsi bene il segno della croce
Suggello di questo, è proprio il segno della croce che viene tracciato sulla fronte: distintivo che manifesta chi siamo, come “un marchio pasquale”, che rende visibile esteriormente il modo cristiano di affrontare la vita. Il Papa invita, quindi, a farsi il segno della croce “quando ci svegliamo, prima dei pasti, davanti a un pericolo, a difesa contro il male, la sera prima di dormire” perché “significa dire a noi stessi e agli altri a chi apparteniamo, chi vogliamo essere” e ad insegnare ai bambini a farlo bene perché non sempre è così.
Per questo è tanto importante insegnare ai bambini a fare bene il segno della croce. E, come facciamo entrando in chiesa, possiamo farlo anche a casa, conservando in un piccolo vaso adatto un po’ di acqua benedetta – alcune famiglie lo fanno: così, ogni volta che rientriamo o usciamo, facendo il segno della croce con quell’acqua ci ricordiamo che siamo battezzati. Non dimenticare, ripeto, forse troppo! Insegnare ai bambini a fare il segno della croce, capito? Grazie.
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