La Chiesa ha 8 nuovi Venerabili Servi di Dio
Sergio Centofanti - Città del Vaticano
Papa Francesco ha ricevuto oggi il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, autorizzando il Dicastero a promulgare i Decreti riguardanti il riconoscimento delle virtù eroiche di 8 Servi di Dio, che così diventano Venerabili. Questi i nomi con una brevissima biografia:
- Don Varghese Payapilly, sacerdote diocesano, fondatore della Congregazione delle Suore degli Abbandonati (Sisters of the Destitute), nato da una ricca famiglia a Konthuruthy (India) l’8 agosto 1876 e morto di tifo a Ernakulam (India) il 5 ottobre 1929. Don Varghese, nel 1924, dopo una disastrosa alluvione, trasforma la sua parrocchia in centro d’accoglienza per i senzatetto. Questa esperienza lo spinge a fondare una congregazione religiosa dedicata ai più poveri e che oggi conta numerose case per bambini di strada, anziani abbandonati, mendicanti, malati terminali di cancro e di Aids, disabili fisici e mentali. E poi ancora laboratori per attività lavorative, ospedali, dispensari, centri per cure palliative, asili, scuole.
- Padre Emanuele Nunes Formigão, sacerdote diocesano, fondatore della Congregazione delle Religiose Riparatrici di Nostra Signora di Fátima; nato a Tomar (Portogallo) il 1° gennaio 1883 e morto a Fátima (Portogallo) il 30 gennaio 1958. Si impegna a diffondere la devozione mariana in Portogallo. All’inizio scettico sulle apparizioni di Fatima, si lascia conquistare gradualmente dalla verità dell’evento. Accompagna con affetto i tre pastorelli, diventando un grande divulgatore con libri, articoli e conferenze di questa grande esperienza mariana.
- Don Ludovico Longari, sacerdote professo della Congregazione dei Sacerdoti del Santissimo Sacramento; nato a Montodine (Italia) il 20 giugno 1889 e morto a Ponteranica (Italia) il 17 giugno 1963. Nutriva un grande amore per l’Eucaristia. Durante la Prima Guerra Mondiale viene inviato come cappellano al fronte friulano, in prima linea, garantendo sempre la celebrazione della Messa. Finita la guerra promuove l'Adorazione perpetua e dedica molto tempo alla formazione dei sacerdoti e agli esercizi spirituali. Viene eletto ottavo superiore generale della Congregazione. Alcuni testimoni hanno affermato: “Bastava vederlo celebrare, sembrava fosse sempre festa”, “si vedeva bene che quegli occhi, che indugiavano a lungo nella contemplazione dell’Ostia santa, ne erano come impregnati e comunicavano a chi aveva la grazia di avvicinarlo, l’ardore e la dolcezza dell’Eucaristia”.
- Madre Margherita Ricci Curbastro (al secolo: Costanza), fondatrice della Congregazione delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante; nata a Lugo di Romagna (Italia) il 6 ottobre 1856 e morta il 7 gennaio 1923. Sull’esempio di Maria, desidera continuare l’opera redentiva di Cristo, per essere offerta riparatrice nella preghiera e nel servizio ai fratelli più poveri. Il suo carisma si attua in opere educative e assistenziali.
- Madre Florenza Giovanna Profilio, fondatrice dell’Istituto delle Suore Francescane dell’Immacolata Concezione di Lipari; nata a Pirrera (Italia) il 30 dicembre 1873 e morta a Roma il 21 febbraio 1956. Emigrata con la famiglia negli Stati Uniti, lavora in fabbrica per aiutare i suoi. Diventa terziaria francescana, poi ritorna in Italia dove fonda una nuova congregazione, sempre ispirandosi a San Francesco. Crea case per orfani, anziani, invalidi, e poi asili, scuole, ospedali e laboratori artigianali. “L’Amore - diceva alle sue consorelle - sia il movente di ogni vostra aspirazione e di ogni opera intrapresa, l’Amore che innalzi all’Onnipotente un cantico di gloria, di gratitudine e di riconoscenza”.
- Madre Maria Dolores di Cristo Re (al secolo: Maria Di Majo), fondatrice della Congregazione delle Ancelle Missionarie di Cristo Re; nata a Palermo (Italia) il 16 dicembre 1888 e morta il 27 giugno 1967. Il suo carisma è l’evangelizzazione attraverso l’educazione dei bambini, l’assistenza di anziani e malati, la pastorale vocazionale, l’accompagnamento spirituale. Diceva: “Dobbiamo essere come lampade viventi davanti a Gesù Sacramentato”.
- Suor Justa Domínguez de Vidaurreta e Idoy, superiora della Provincia Spagnola della Società delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli; nata a Azpeitia (Spagna) il 2 novembre 1875 e morta a Madrid (Spagna) il 18 dicembre 1958. Affronta con grande coraggio le persecuzioni durante la guerra civile in Spagna. Il suo motto era: "Riempirsi di Dio, darsi ai poveri e non aver paura di niente e di nessuno". Per lei la vocazione è un cammino di felicità. Arrestata, incoraggia le consorelle a testimoniare con la vita la fedeltà a Cristo. Alla fine della guerra, intraprende una grande opera di riconciliazione e perdono.
- Madre Elisabetta Bruyère, fondatrice della Congregazione delle Suore della Carità di Ottawa; nata a L’Assomption (Canada) il 19 marzo 1818 e morta a Ottawa (Canada) il 5 aprile 1876. Fonda scuole, ospedali, orfanotrofi, case per anziani. Assiste persone di ogni confessione religiosa durante l'epidemia di tifo nel 1847. Il suo carisma è l’assistenza materiale e spirituale dei più poveri tra i poveri.
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