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Incontro di Papa Francesco con i vescovi del Cile sulla questione degli abusi che si sono verificati nella Chiesa del Paese sudamericano Incontro di Papa Francesco con i vescovi del Cile sulla questione degli abusi che si sono verificati nella Chiesa del Paese sudamericano 

Primo incontro con i vescovi cileni: il Papa consegna un testo per meditare

Papa Francesco si è riunito alle 16 con 34 vescovi nell’auletta dell’aula Paolo VI. Al termine ha consegnato loro un testo con alcuni temi su cui meditare fino a domani pomeriggio, quando ci sarà il secondo incontro. Gli ultimi due previsti giovedì 17 maggio

Si è da poco conclusa, nell'auletta dell’Aula Paolo VI in Vaticano, la prima riunione di Papa Francesco con 34 vescovi cileni, convocati a Roma per ricevere le conclusioni del rapporto di monsignor Scicluna sulla sua visita in Cile e per trovare misure per ripristinare la comunione e la giustizia, dopo i casi di abusi che si sono verificati nella Chiesa del Paese sudamericano. Al termine dell’incontro, come riferisce il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Greg Burke, “il Papa ha consegnato ad ognuno dei vescovi un testo con alcuni temi su cui meditare. Da questo momento e fino alla prossima riunione si apre un tempo dedicato esclusivamente alla meditazione e alla preghiera”. “Un ulteriore incontro – si legge ancora del comunicato del direttore della Sala Stampa della Santa Sede - avrà luogo nel pomeriggio di mercoledì 16 maggio, e altri due incontri nella giornata di giovedì 17 maggio”.

La conferenza stampa di mons. Ramos e mons. Gonzales

Ai colloqui col Papa, che si svolgono nell’auletta dell’Aula Paolo VI, partecipano 31 vescovi diocesani e ausiliari e 3 vescovi emeriti. Ieri pomeriggio, alla vigilia dell’appuntamento, due vescovi cileni hanno tenuto una conferenza stampa a Palazzo Pio. Monsignor Fernando Ramos, vescovo ausiliare di Santiago e segretario generale della Conferenza episcopale del Cile, ha ricordato la lettera dell'8 aprile scorso con cui il Papa ha convocato in Vaticano i presuli.  “Per prima cosa siamo venuti a Roma – ha spiegato mons. Ramos - per ricevere le conclusioni del rapporto di mons. Scicluna sulla sua visita in Cile e anche per fare un discernimento per trovare misure a breve, medio e lungo termine per ripristinare la comunione e la giustizia. Questi erano i due grandi temi ai quali il Santo Padre ci ha invitato con la sua lettera”.

Abusi di potere, di coscienza e sessuali

“Il quadro di questi incontri - ha proseguito mons. Ramos - si riferirà a questioni di abusi di potere, abusi di coscienza e abusi sessuali che si sono verificati negli ultimi decenni nella Chiesa cilena, così come i meccanismi che hanno portato in alcuni casi all’occultamento e alle gravi omissioni nei confronti delle vittime”. “Il nostro atteggiamento – ha concluso il presule cileno - è in primo luogo di dolore e di vergogna. Dolore, perché purtroppo ci sono vittime: ci sono persone che sono vittime di abusi e questo ci causa profondo dolore. E vergogna, perché questi abusi si sono verificati in ambienti ecclesiali che sono proprio quelli in cui questo tipo di abusi non dovrebbero mai verificarsi”. “In tutta umiltà ascolteremo cosa il Papa ci dirà”; questo è “un momento molto importante” per il rinnovamento della Chiesa cilena.

Al centro sono le vittime, la Chiesa deve riparare

Da parte sua, monsignor Juan Ignacio González, vescovo di San Bernardo, ha detto che i vescovi cileni vedono Papa Francesco come un esempio per avere ammesso errori, chiesto perdono e incontrato le vittime. Il punto centrale - ha ribadito - sono le vittime e per questo la Chiesa in Cile deve fare opera di riparazione, con umiltà e speranza, seguendo l’insegnamento di Gesù.
 

 

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15 maggio 2018, 19:49