Papa Francesco: la scuola sia luogo di incontro, crescita e formazione
Barbara Castelli – Città del Vaticano
Festa a sorpresa per gli studenti dell’Istituto comprensivo “Elisa Scala” di Roma. Nel quadro dei “Venerdì della Misericordia”, Papa Francesco, accompagnato come di consueto dall’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione, si reca in visita presso la scuola statale nella periferia sud-est della capitale, tra la borgata Finocchio e la Borghesiana. La struttura nasce negli anni Cinquanta, per poi ampliarsi, a partire dagli anni Settanta, con altri quattro edifici.
Protagonisti del futuro
Al suo arrivo, tra lo stupore e la gioia incontenibile di tutti, Papa Francesco è accolto dalla dirigente scolastica, Claudia Gentili, e da oltre 200 ragazzi, presenti per partecipare alla manifestazione “Noi… protagonisti!”. L’evento, reso unico da questo ospite illustre, è frutto di cinque mesi di preparazione, e ha offerto agli studenti l’occasione di cimentarsi nelle più svariate discipline artistiche, sportive e teatrali. “Quando lo abbiamo visto arrivare – questa figura bianca sotto il sole – la reazione è stata di incredulità e di grande emozione”: sottolinea commossa Claudia Gentili, ai microfoni di Vatican News. “Gli stessi ragazzi e i genitori presenti – aggiunge – non riuscivano a credere ai loro occhi”.
La scuola come luogo di incontro, crescita e formazione
Ancora una volta nelle periferie, Papa Francesco mette l’accento sul ruolo della scuola, precisando, come ricorda la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo “Elisa Scala”, che deve essere un “luogo di incontro, crescita e formazione”. Una frase che il Pontefice fa ripetere ai ragazzi per cinque volte. “In un quartiere così isolato – prosegue Claudia Gentili – così lontano, davvero alla periferia del mondo, siamo gli unici a essere un punto di riferimento per questi ragazzi”. Un incontro, dunque, che lascia “tanta forza” a tutti, agli insegnanti, ai genitori, per continuare a costruire “insieme” una scuola tale da permettere ai ragazzi di crescere “secondo i valori della legalità, del rispetto, dell’onestà”.
La "biblioteca di Elisa"
La storia della scuola, dall’ottobre del 2015, è legata a quella della famiglia Scala, la cui figlia, la piccola Elisa, che frequentava la prima media all’allora Istituto comprensivo di Via Rocca Camastra, è venuta a mancare tragicamente per una leucemia fulminante all’età di 11 anni. Elisa era una bambina molto vivace e determinata e parlava spesso col papà e la mamma della sua passione per libri e biblioteche. Quando è mancata, è stato un desiderio naturale dei genitori di proporre alla scuola un progetto per realizzare il suo sogno: una sala per i libri che potesse essere frequentata da tutti i ragazzi. Pochi mesi dopo, nel dicembre 2015, è nata la “Biblioteca di Elisa”, uno spazio da “riempire di libri”. Successivamente è seguito il lancio dell’iniziativa “Dona un libro per Elisa”, da parte di papà Giorgio e mamma Maria, rivolta a chiunque volesse contribuire con una piccola donazione di libri alla “Biblioteca di Elisa”. I testi raccolti sono stati migliaia, in diverse lingue, e tutti con una dedica ad Elisa. Oggi se ne contano più di ventimila, spediti da tutte le regioni d’Italia, dall’Europa e persino dall’Australia, tanto da entrare nel circuito delle biblioteche comunali di Roma. L’Istituto, soltanto pochi mesi fa, ha avuto il via libera dal Comune di Roma e dal Ministero della pubblica istruzione per intitolare la scuola alla piccola Elisa. Nel corso della visita, Papa Bergoglio ha incontrato i genitori di Elisa, che con commozione gli hanno mostrato i locali della biblioteca. Il Pontefice ha donato alcuni volumi alla biblioteca, tutti con una dedica a Elisa.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui