Papa alle Scholas Occurrentes: sognate da svegli
Marco Guerra – Città del Vaticano
Questo pomeriggio Papa Francesco è tornato in visita alla sede della Scholas Occurrentes nel Palazzo San Callisto di Roma per incontrare la nuova generazione di giovani formatori e studenti che partecipano un progetto che la Fondazione sta attuando in tutto il mondo. Nella stessa cornice il Pontefice ha presenziato alla chiusura dell’Incontro Internazionale della Gioventù, organizzato da Scholas Occurrentes, che si era aperto a Roma lunedì scorso. Giornate animate da 100 ragazzi provenienti da dieci diversi Paesi: Argentina, Paraguay, Colombia, Messico, Perù, Brasile, Haiti, Mozambico, Spagna e Italia. La Fondazione Scholas Occurrentes, organizzazione internazionale creata da Papa Francesco il 13 agosto 2013, è presente in 190 Stati ed è attualmente il più grande movimento studentesco a livello mondiale.
Il Collegamento le Scholas nel mondo
Durante l’incontro il Santo Padre, in collegamento video, ha inaugurato la nuova sede della Fondazione nel Barrio 31 a Buenos Aires, in Argentina, la sede in Mozambico e un nuovo polo in Colombia. Tutti obiettivi prefissati lo scorso ottobre. Attraverso la video conferenza, i suddetti istituti e le Scholas di Miami e del Messico hanno presentato a Francesco le attività tese a promuovere la cultura dell'incontro, del dialogo, dell’impegno civile e della dignità della persona umana.
In Colombia l'impegno per la pace
La scuola colombiana appena inaugurata a Barranquilla è stata la prima realtà a collegarsi con la sala di Palazzo San Calisto che ospitava Francesco e i ragazzi che hanno partecipato all’Incontro Internazionale. Toccante la testimonianza di un allievo della scuola, che ha descritto quello che Scholas ha realizzato nel suo Paese, un segno di speranza in una realtà ancora segnata dalla violenza e dalla guerra civile con la guerriglia, durata per oltre quarant’anni fino al recente accordo di pace.
I ragazzi della scuola di Barranquilla, la prima sede ufficiale di Scholas in Colombia, hanno espresso il loro entusiasmo e la vicinanza al Santo Padre con canti e balli. Attraverso i loro racconti è stato tratteggiato uno spazio dove i giovani possono sentirsi ascoltati e sognare in grande nel contesto colombiano.
Inaugurata la Scholas in Argentina
Subito dopo, sugli schermi a Palazzo San Callisto è apparsa in collegamento la Scholas del Barrio 31 di Buenos Aries, che è stata definita “un sogno divenuto realtà”. I ragazzi e i formatori argentini hanno salutato con molta familiarità il Papa, aprendo il collegamento con Roma con la musica dal vivo dell’orchestra giovanile. L’istituto alla periferia della capitale argentina recupera i ragazzi di strada tramite le attività sportive, in particolare grazie al progetto “Calcio con valore” che coinvolge anche alcuni ex calciatori professionisti che vengono coinvolti nel “patto educativo”. Il Papa è stato felice di apprendere che c’è l’intensione di allargare questa esperienza ad altre realtà periferiche dell’Argentina.
Lo sport al centro del progetto
E lo sport è al centro del progetto educativo anche in Mozambico, dove i ragazzi imparano il surf per uscire dalla loro situazione d’emarginazione; in Messico, dove i valori della disciplina e del sacrificio vengono trasmessi con la box; e negli Stati Uniti, a Miami, dove è presente una scuola calcio femminile. Il Papa ha benedetto tutte le comunità collegate ed ha risposto ad alcune domande provenienti dai ragazzi che frequentano le cinque scuole.
Il Papa ai giovani: sognate da svegli
Molti muri hanno dovuto superare le Scholas, ha detto il Papa, ricordando ai ragazzi e alle ragazze che saranno capaci di fioriere solo se sono ben ancorati alle radici.
Francesco ha quindi esortato i giovani a non addormentarsi e a sognare da svegli. La capacità di sognare e di sperare non delude ma porta avanti, ha proseguito il Santo Padre, bisogna lottare per la vita, non andare in pensione prima del tempo. Francesco consiglia quindi di sognare in grande e di rischiare ma con prudenza. Prudenza che non è un freno e ma un elemento per dirigere l’energia e per non perdere il cammino.
L’importanza delle radici
Il Papa si è poi soffermato su quello che ha definito un “ultimo suggerimento”: voi che siete nati adesso, ha detto il Santo Padre, non pensate che il mondo cominci con voi, la storia della vostra patria non è cominciata con voi, ci sono delle radici che hanno fatto l’identità del vostro popolo, andate avanti ma non calpestate quelle radici perché altrimenti cadrete.
Il Papa ha inoltre consigliato di guardare sempre negli occhi per aiutare gli altri ed ha incoraggiato di nuovo tutti ad uscire e non lasciarsi soconffigere dalle sconfitte prima di sperimentare, meglio un gioventù incidentata che una che non ci provi.
Presentate tre ragazze a San Callisto
Successivamente Francesco ha ascoltato le testimonianze di tre ragazze che hanno preso parte all’Incontro Internazionale della Gioventù a Roma. Una ragazza di Napoli, una del Mozambico e una sudamericana che con sincera commozione hanno decritto la loro esperienza presso l’iniziativa di Scholas e pronunciato una breve riflessione sul significato della bellezza e della custodia del corpo umano.
Il Papa ha infine augurato ai ragazzi presenti a San Callisto che tutto quello che hanno vissuto finora possano moltiplicarlo restando uniti, perché anche le pene se condivise sono meno pensanti.
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