Parrocchia romana di Tor dé Schiavi attende il Papa
Federico Piana - Città del Vaticano
La parrocchia del Santissimo Sacramento di Tor de’ Schiavi a Roma è una parrocchia speciale. Non te ne accorgi, se la guardi da fuori. Palazzi ben messi di una periferia non estrema , tanti piccoli negozi e botteghe di prossimità, segno tangibile di un tessuto sociale ancora non anestetizzato che resiste alle tentazioni nichiliste dei grandi centri commerciali. Ma se parli con il parroco, don Maurizio Mirilli, ti rendi conto che qualcosa di particolare ci deve per forza essere. Racconta con passione cosa toccherà con mano Papa Francesco nella sua visita del prossimo 6 maggio. “Ad accogliere il Santo Padre ci sarà gente semplice. Io sono arrivato qui quattro anni fa e la prima cosa che ho fatto è stato puntare sui giovani coinvolgendo i genitori. Un vero successo”.
Il sogno che diventa realtà: una casa famiglia per disabili orfani
Il grande sogno di don Maurizio era rendere concreta la carità. Alcune mamme anziane gli avevano chiesto aiuto per assistere i figli disabili una volta venute a mancare. Cosa fare? “Io non lo sapevo –racconta emozionato- potevo solo pregare. Poi l’illuminazione: creare una casa famiglia che si potesse prendere cura di loro. L’abbiamo realizzata”. Costruita sul tetto della chiesa, la ‘Casa della gioia’ sarà inaugurata proprio da Papa Francesco il giorno della sua visita. Non mancherà il card. Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila e presidente di Caritas Internationalis, uno dei primi ad incoraggiare don Maurizio a realizzare il suo desiderio. “Dal 6 maggio in questa Casa entreranno per la prima volta sei disabili del nostro quartiere rimasti orfani. Altri invece parteciperanno al centro diurno visto che fortunatamente ancora vivono con i loro genitori. Tutto questo è solo l’inizio” spiega don Mirilli. Che non vuole tralasciare la “normalità” delle attività caritative svolte in parrocchia: dall’assistenza domiciliare agli anziani al servizio ‘condomini solidali’, un centro itinerante d’ascolto nei caseggiati della zona.
Il sacramento della Cresima ad una bimba affetta da una malattia simile a quella del piccolo Alfie
L’arrivo del Pontefice è previsto alle 16. In oratorio risponderà alle domande di un genitore, di un giovane, di un adolescente e di un bambino. Successivamente incontrerà i malati, gli anziani, i ragazzi disabili e gli operatori sociali. Alle 17.30 la Santa Messa. Qui un altro momento toccante: Papa Francesco impartirà il sacramento della cresima a Maya, bambina di quasi dodici anni affetta da una malattia mitocondriale, molto simile a quella del piccolo Alfie Evans. “Questa – ammette don Maurizio- è la più bella risposta a coloro i quali hanno ucciso il piccolo Alfie. Una risposta di vita. Maya dimostra che un’alternativa alla morte era possibile anche perché il suo caso clinico era più difficile di quello di Alfie. Lei vive non sopravvive. E il Papa l’abbraccerà. Quale segno più bello di questo?” . Insieme a Maya, Papa Francesco impartirà la cresima anche a sua mamma Paola. Dopo un cammino difficile ha deciso di convertirsi. Sicuramente grazie anche alla sua piccola –grande Maya. E alla parrocchia, che non le hanno mai lasciate sole.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui