E’ Venerabile il cardinale polacco Hlond, perseguitato da nazisti e comunisti
Sergio Centofanti – Città del Vaticano
Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare i Decreti riguardanti il riconoscimento delle virtù eroiche di 12 Servi di Dio, che diventano così Venerabili. Si tratta di 4 italiani, 2 tedeschi, un polacco, uno statunitense, un francese, un colombiano, una argentina, una spagnola.
Il cardinale polacco Augusto Hlond, vescovo tra i poveri
Tra i nuovi Venerabili spicca la figura del cardinale polacco Augusto Giuseppe Hlond (1881-1948). Secondo di 11 figli, il padre era un operaio delle ferrovie. Ricevuta dai genitori una fede semplice ma forte, si fa salesiano. Ordinato sacerdote nel 1905, si prende cura dei giovani, in particolare di quelli poveri, con il carisma di Don Bosco. Vive in mezzo alla gente, condivide gioie e sofferenze delle persone più semplici. Ma viene notato anche da Papa Pio XI che gli affida la missione di provvedere alla sistemazione religiosa della Slesia polacca: dalla sua mediazione tra tedeschi e polacchi nasce nel 1925 la Diocesi di Katowice, di cui diventa vescovo. Nel 1926 è arcivescovo di Gniezno e Poznan e primate di Polonia. L’anno successivo il Papa lo crea cardinale. Nel 1932 fonda la Società di Cristo per gli emigrati polacchi, volta ad assistere i tanti compatrioti che hanno lasciato il Paese.
Forte denuncia contro nazismo e comunismo
Nel marzo del 1939 partecipa al Conclave che elegge Pio XII. Il primo settembre dello stesso anno i nazisti invadono la Polonia: inizia la Seconda Guerra Mondiale. Il cardinale alza la voce contro le violazioni dei diritti umani e della libertà religiosa compiute da Hitler. Costretto all’esilio si rifugia in Francia, presso l’Abbazia di Hautecombe, denunciando le persecuzioni contro gli ebrei in Polonia. La Gestapo penetra nell’Abbazia e lo arresta, deportandolo a Parigi. Il porporato si rifiuta categoricamente di appoggiare la formazione di un governo polacco filonazista. Viene internato prima in Lorena e poi in Westfalia. Liberato dalle truppe alleate, nel 1945 torna in patria. Nella nuova Polonia liberata dal nazismo, trova il comunismo. Con coraggio difende i polacchi dall’oppressione atea marxista, scampando anche ad alcuni attentati. Muore il 22 ottobre 1948 a causa di una polmonite, all'età di 67 anni. Ai funerali accorrono migliaia di persone.
I quattro Venerabili italiani
Tra gli altri Venerabili figurano anche quattro italiani: il sacerdote diocesano Enrico Mauri (1883-1967), fondatore delle Oblate di Cristo Re e promotore con Armida Barelli della Gioventù femminile di Azione Cattolica di cui fu il primo assistente nazionale; il sacerdote saveriano Pietro Uccelli (1874-1954), missionario in Cina, col desiderio di portare la gioia del Vangelo fino agli estremi confini della terra; il sacerdote Pio Dellepiane (1904-1976), dell’Ordine dei Minimi, uno dei promotori dell’Armata Bianca per insegnare la preghiera ai bambini, perché – sosteneva – è la loro preghiera che sostiene il mondo; suor Maria Edvige Zivelonghi (1919-1949), della Congregazione delle Figlie di Gesù: il suo messaggio spirituale è un invito ad abbandonarsi alla volontà del Padre, seguendo con gioia Gesù e Maria.
Gli altri Venerbili Servi di Dio
- il colombiano Michele Angelo Builes (1888-1971), vescovo di Santa Rosa de Osos, fondatore di varie Congregazioni Religiose.
- il francese Giovanni Battista Berthier (1840-1908), sacerdote professo dell’Istituto dei Missionari di Nostra Signora di La Salette, fondatore della Congregazione dei Missionari della Sacra Famiglia.
- il tedesco Guglielmo Eberschweiler (1837-1921), sacerdote professo della Compagnia di Gesù.
- lo statunitense Norberto McAuliffe (1886-1959), fratello professo dell’Istituto dei Fratelli del Sacratissimo Cuore.
- la spagnola Francesca delle Piaghe di Gesù (1860-1899), monaca professa del Secondo Ordine di San Francesco del Monastero della Divina Provvidenza di Badalona.
- l’argentina Eleonora di Santa Maria (1841-1900), monaca professa dell’Ordine di San Domenico.
- la tedesca Angela Maria del Cuore di Gesù (1900-1944), della Congregazione delle Suore della Santissima Trinità.
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