Francesco, nessuna ricetta ma Periferie, Verità e Speranza

Alla Delegazione del Premio di giornalismo Internazionale "Biagio Agnes"

Emanuela Campanile - Città del Vaticano

E’ un lavoro esigente, che in questo momento sta vivendo una stagione caratterizzata, da una parte, dalla convergenza digitale e, dall’altra, dalla trasformazione degli stessi media (...)E’ faticoso entrare in tale processo di trasformazione, ma è sempre più necessario se vogliamo continuare ad essere educatori delle nuove generazioni.

Così Papa Francesco (Ascolta) alla Delegazione del Premio di giornalismo Internazionale 'Biagio Agnes', ricevuta oggi alle 12:30 in Sala Clementina. Il Pontefice ha articolato il suo discorso intorno alle parole Periferie, Verità e Speranza.

Chi fa informazione, educa

Mettendo in evidenza la "trasformazione pressante delle forme e dei linguaggi dell’informazione" e considerando il ruolo di educatore di chi fa informazione, Francesco ha dunque 'lanciato' la sua proposta, introdotta da una citazione dall'Enciclica Laudato si':

I grandi sapienti del passato, in questo contesto, correrebbero il rischio di vedere soffocata la loro sapienza in mezzo al rumore dispersivo dell’informazione. Non esistono ricette, ma vorrei sottolineare tre parole: periferie, verità e speranza.

Periferie

"Le storie delle persone che vivono distanti, lontane, nelle periferie - ha evidenziato il Papa - sono storie a volte di sofferenza e di degrado; altre volte sono storie di grande solidarietà che possono aiutare tutti a guardare in modo rinnovato la realtà".

Verità

Oggi - ha proseguito Francesco - in un mondo dove tutto è veloce, è sempre più urgente fare appello alla sofferta e faticosa legge della ricerca approfondita, del confronto e, se necessario, anche del tacere piuttosto che ferire una persona o un gruppo di persone o delegittimare un evento (…)la storia di una vita - ha ricordato - si comprende alla fine, e questo deve aiutarci a diventare coraggiosi e profetici.

Speranza 

Lontano dal suggerire l'illusione di un mondo perfetto, il Pontefice ha precisato che "Non si tratta di raccontare un mondo senza problemi: sarebbe un’illusione. Si tratta - ha chiarito - di aprire spazi di speranza mentre si denunciano situazioni di degrado e di disperazione. Un giornalista - ha concluso Francesco - è chiamato - a tenere aperto uno spazio di uscita, di senso, di disperanza".

Un'informazione completa

Facendo poi riferimento al Forum di divulgazione scientifica “Check-Up per l’Italia”, il progetto nato da Agnes con "l’obiettivo di approfondire argomenti medico-scientifici attraverso un’informazione accurata" e non con "notizie approssimative", Papa Francesco ha voluto ricordare la necessità di "assicurare un dibattito scientifico e sociale che sia responsabile e ampio, in grado di considerare tutta l’informazione disponibile e di chiamare le cose con il loro nome". A volte - ha detto il Papa citando ancora la Laudato si' - non si mette sul tavolo l’informazione completa, ma la si seleziona secondo i propri interessi, siano essi politici, economici o ideologici"

 

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04 giugno 2018, 13:15