Papa a Santa Marta: non insultiamo, lasciamo crescere gli altri
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
“Se vai a pregare, vai a Messa e ti accorgi che uno dei tuoi fratelli ha qualcosa contro di te, va a riconciliarti”. E’ la riconciliazione radicale che chiede Gesù ai suoi discepoli, nel brano del Vangelo di Matteo commentato da Papa Francesco nell’omelia della Messa a Casa Santa Marta, questa mattina. Quando insulto, magari anche in macchina nell’ora di punta, ma più spesso per invidia, spiega il Papa, “inizio ad uccidere l’altro, gli tolgo il diritto ad essere rispettabile, uccido il suo futuro”. La riconciliazione che chiede Gesù è rispettare la dignità dell’altro e anche la mia.
Quando insulto io? Quando stacco l’altro dal mio cuore con un insulto? E vedere se lì c’è quella radice amara dell’invidia che mi porta a voler distruggere l’altro per sopraffarlo nella concorrenza. Non è facile questo. Ma pensiamo: che bello non insultare mai. È bello, perché così lasciamo crescere gli altri. Che il Signore ci dia questa grazia.
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