Papa Francesco: nella Chiesa non ci sono padroni e operai
Barbara Castelli – Città del Vaticano
I doni dello Spirito Santo suscitano pace, mentre il chiacchiericcio distrugge l’armonia; e i cristiani sono chiamati a ricevere per dare, senza trattenere, come se l’anima fosse un “magazzino”. Sono le riflessioni contenute nella catechesi dell’udienza generale che Papa Francesco ha nuovamente dedicato al “sacramento della Confermazione”, chiarendo che il cristiano è chiamato a essere “dono per gli altri”. (Ascolta il servizio sull'udienza generale).
Lo Spirito ci apre al "noi" comunitario
Lo Spirito Santo riesce a decentrarci “dal nostro io per aprirci al ‘noi’ della comunità cristiana, come pure al bene della società in cui viviamo”. La Confermazione, dunque, unisce “più fortemente” i fedeli “come membra vive al corpo mistico della Chiesa”, la cui missione nel mondo procede “attraverso l’apporto di tutti coloro che ne sono parte”. Dobbiamo infatti pensare alla Chiesa come a un organismo vivo, composto di persone. “Qualcuno pensa che nella Chiesa ci sono dei padroni e poi gli operai – rimarca a braccio Papa Bergoglio – ma la Chiesa siamo tutti. Tutti abbiamo la responsabilità di santificarci l’un l’altro, di avere cura degli altri”.
Il chiacchiericcio distrugge l’opera dello Spirito Santo
Il Vescovo “è il ministro originario della Confermazione” e “l’incorporazione ecclesiale” è ben “significata dal segno di pace che conclude il rito”: riceviamo “lo Spirito Santo e la pace”, “quella pace che dobbiamo dare agli altri”. Come già in altre occasioni, Papa Francesco torna a condannare l’abitudine a chiacchierare, “a sparlare degli altri”, a “spellare” gli altri, azioni che distruggono inevitabilmente la pace. “Le chiacchiere sono guerre”, insiste, mentre i discepoli di Cristo sono chiamati a “essere uomini e donne di pace”, non a distruggere l’opera dello Spirito Santo “con la lingua”.
La sinfonia dello Spirito Santo
La Confermazione si riceve una sola volta, ma “il dinamismo spirituale suscitato dalla santa unzione è perseverante nel tempo”, perché lo Spirito è creativo e non ripetitivo e i suoi doni suscitano sinfonia. Di qui l’invito di Papa Bergoglio a “non ‘ingabbiare’ lo Spirito Santo, a non opporre resistenza al Vento che soffia per spingerli a camminare in libertà, a non soffocare il Fuoco ardente della carità”.
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