Incontri mondiali delle famiglie, da 25 anni dono per la Chiesa
Alessandro Gisotti – Città del Vaticano
Domenica 6 giugno 1993, Piazza San Pietro è gremita di famiglie riunite dal Movimento dei Focolari per il Family Fest. San Giovanni Paolo II, che celebra la Messa conclusiva dell’evento, coglie l’occasione per fare un importante annuncio. In concomitanza con l’Anno internazionale della famiglia, proclamato per il 1994 dall’Onu, anche la Chiesa Cattolica celebrerà un Anno della famiglia. Cuore di questi 12 mesi, sarà l’Incontro mondiale delle famiglie, che si terrà a Roma l’8 e 9 ottobre 1994 sul tema “Famiglia: cuore della civiltà dell’amore”.
Come le Gmg, un’idea profetica di San Giovanni Paolo II
Come già per le Giornate Mondiali della Gioventù, anche questi Incontri nascono dunque da un’intuizione profetica di Karol Wojtyla, che diventano un dono per la Chiesa e che crescono, arricchendosi nei Pontificati successivi. Con Dublino, saranno 6 le città che hanno ospitato gli Incontri (Roma 2 volte, Rio de Janeiro, Manila, Valencia, Città del Messico, Milano, Filadelfia prima della capitale irlandese) in 3 continenti: Europa, Asia, Americhe. Il primo incontro è preceduto da una serie di documenti di Giovanni Paolo II che, già nel 1981 con la Familiaris consortio, aveva sottolineato la centralità della famiglia nel suo Pontificato. Nel febbraio del 1994, Papa Wojtyla pubblica una lunga Lettera alle famiglie, in cui evidenzia l’urgenza della costruzione di una “civiltà dell’amore” basata proprio sulle famiglie. Proprio questo sarà il tema dell’Incontro mondiale a Roma, l’8 e 9 ottobre in cui il Pontefice chiede alle famiglie cristiane di chiedersi innanzitutto qual è la loro identità e la loro missione. Durante l’Anno, il Papa polacco pubblica anche una lettera ai bambini e alla famiglia dedicherà anche il Messaggio per la Giornata mondiale della pace.
Da Rio de Janeiro a Manila: gli Incontri diventano globali
Tre anni dopo il primo Incontro, Karol Wojtyla convocherà le famiglie di tutto il mondo in Brasile, a Rio de Janeiro dove l’evento – il 4 ed 5 ottobre 1997 – sarà incentrato sul tema: “La famiglia: dono ed impegno, speranza dell’umanità”. Dopo 3 anni, l’Incontro torna a Roma nella cornice speciale dell’Anno giubilare. Questo si inserisce dunque nel Giubileo delle famiglie e si concentra sul tema dei figli, “primavera della famiglia e della società”. Giovanni Paolo II dedica uno spazio importante della sua catechesi alla crisi nelle famiglie. “Di fronte a tante famiglie disfatte – afferma in Piazza San Pietro il 14 ottobre del 2000 – la Chiesa si sente chiamata non ad esprimere un giudizio severo e distaccato, ma piuttosto ad immettere nelle pieghe di tanti drammi umani la luce della parola di Dio, accompagnata dalla testimonianza della sua misericordia”. Tre anni dopo, nel gennaio del 2003, l’Incontro mondiale della famiglia approda per la prima volta in Asia. A Manila, l’evento si incentra sulla “famiglia cristiana, buona novella per il Terzo millennio”. L’Incontro avviene senza la presenza fisica di Papa Wojtyla che si rivolge ai partecipanti tramite un collegamento televisivo. La famiglia fondata sul matrimonio, afferma il futuro Santo, è patrimonio dell’umanità, è davvero “la buona notizia per gli uomini e le donne del nostro tempo”.
La trasmissione della fede negli Incontri di Benedetto XVI
All’Angelus, all’indomani della conclusione dell’evento di Manila, Giovanni Paolo II annuncia Valencia come prossima sede dell’Incontro mondiale delle famiglie. Ad andarci però sarà il suo successore, Benedetto XVI, che punta l’attenzione sul tema della trasmissione della fede. Questa, sottolinea, si impara nel focolare domestico e sempre qui “cresce e si fortifica attraverso la preghiera e la pratica cristiana”. Il VI Incontro mondiale delle famiglie si svolge nel gennaio del 2009 a Città del Messico. Come già Papa Wojtyla a Manila, anche questa volta il Papa si farà presente con un collegamento televisivo. Benedetto XVI parla della famiglia “formatrice ai valori umani e cristiani” e mette in guardia da “un ingannevole concetto di libertà” e dagli “impulsi soggetti dell’individuo” che attentano all’indissolubilità del matrimonio. L’Incontro successivo torna in Europa, a Milano, dove il tema scelto è la “famiglia, il lavoro e la festa”. Significative le parole che Benedetto XVI dedica alle famiglie che hanno sofferto per una separazione. “Mi sembra – afferma il 3 giugno 2012 – un grande compito di una parrocchia, di una comunità cattolica di fare realmente il possibile perché esse sentano di essere amate, accettate”.
Frutto dei Sinodi sulla famiglia, gli Incontri con Francesco
Con Papa Francesco, gli Incontri mondiali delle famiglie si inseriscono pienamente nel cammino sinodale, impresso dal Pontefice per una rinnovata pastorale familiare. L’Incontro di Filadelfia, nel settembre del 2015, avviene dopo il Sinodo straordinario del 2014 dedicato alla famiglia e solo un mese prima del Sinodo ordinario sul tema “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”. Nella città statunitense, le famiglie di tutto il mondo si confrontano sul tema dell’amore come missione che rende “la famiglia pienamente viva”. A Filadelfia, Francesco sottolinea che “il sogno di Dio continua a realizzarsi nei sogni di molte coppie che hanno il coraggio di fare della loro vita una famiglia”. Il Papa non manca di riconoscere le tante sfide e i tanti problemi che oggi le famiglie devono affrontare, mantiene però uno sguardo positivo sul contributo che la famiglia può dare alla Chiesa e alla società. E chiede alle famiglie di aiutare la Chiesa, di continuare ad essere “profezia” per l’umanità ferita, profezia della pace, della tenerezza e dell’amore. E proprio la gioia dell’amore familiare è al centro dell’Incontro mondiale di Dublino che, nell’auspicio di Francesco, rappresenterà un’occasione per approfondire la riflessione e la condivisione dei contenuti dell’Esortazione apostolica post-sinodale Amoris laetitia.
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