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Una scolaresca di Haiti Una scolaresca di Haiti 

Papa: senza il diritto all’istruzione non c’è piena libertà

La Giornata mondiale dell'alfabetizzazione dell'8 settembre ricorda a tutti un diritto inalienabile. La testimonianza di Simone Sarcià del Cesvi, arriva da una realtà poverissima come Haiti, dove l'Ong è impegnata a garantire scolarizzazione a 800 bambini al giorno circa

Gabriella Ceraso - Città del Vaticano

(Ultimo aggiornamento 8.09.2018 ore 9.30)

"Senza il diritto all’istruzione non c’è piena libertà, che consente a ogni persona di essere attore del proprio destino!" Con questo Tweet dal suo account @Pontifex, Francesco ha anticipato ieri la Giornata mondiale dell’alfabetizzazione che si celebra l'8 settembre, una ricorrenza istituita dall’Unesco nel 1966 per promuovere l’alfabetizzazione come strumento per rafforzare individui e comunità.

Un diritto fondamentale

Non si possono dimenticare gli 800 milioni di persone, in gran parte donne e bambini, a cui ancora oggi viene negato il fondamentale diritto all'istruzione, diritto intimamente legato alla difesa della pace e allo sviluppo di ogni Paese. Lo ribadisce a Vatican News, raccontando la sua esperienza di progetti di alfabetizzazione nella poverissima Haiti, Simone Sarcià desk officer Cesvi che opera nella Casa del Sorriso nell'ambito di una delle più grandi baraccopoli di lamiere della capitale Port-au-Prince.(Ascolta l'intervista a Simone Sarcià del Cesvi)

Studio contro abusi e  schiavitù

"Alfabetizzaione" racconta Sarcià "per i bambini di Haiti significa non solo sviluppo cognitivo e sociale normale, ma anche avere un luogo sicuro dove passare la giornata che altrimenti renderebbe i piccoli esposti a rischio di abusi, di violenza, di schiavitù, di abbandono a loro stessi". Nelle scuole e nelle struttre del Cesvi i bambini ritrovano educazione, ore di gioco e di apprendimento sereno cose quasi impossibili in un Paese come Haiti, martoriato dal caro vita e dalle catastrofi naturali, dove la vita si è fatta insostenibile.

Il lavoro dei governi

Il governo haitiano - continua Sarcià - sembra comprendere che la scolarizzazione è la via da percorrere se si vuole "una nuova generazione in grado di capovolgere una tendenza che rende Haiti inerte e con il tasso di alfabetizzazione  più basso dell'emisfero occidentale". E' un Paese "isolato" e "sfortunato" anche dal punto di vista naturale, schiacciato quasi periodicamente della furia di uragani e terremoti.

800 bambini in sicurezza

Sono circa 400 i bambini che ogni giorno vengono accolti dal Cesvi per attività scolastiche: a loro è offerto un pasto caldo e il percorso completo dalla scuola materna alle medie. Poi, con un ulteriore supporto, sono state messe in campo anche attività extra- scolastiche che aprono le porte del centro a bambini che vivono intorno alla baraccopoli. In questo modo si arriva a circa 800 bambini aiutati anche solo perchè coinvolti in un gioco e in attività di socializzazione. Numeri importanti anche se ancora esigui se si pensa che la sola baraccopoli dove è attivo il centro del Cesvi conta una popolazione di mezzo milione di abitanti.

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07 settembre 2018, 13:33