La storia dell'Associazione giapponese ricevuta dal Papa
Adriana Masotti - Città del Vaticano
L’Associazione nasce circa 20 anni fa a Miyazaki, nel Sud-Est del Giappone per far conoscere la figura di Mancio Ito, capo di un famoso gruppo di quattro giovani giapponesi venuti in Europa alla fine del 1500 per iniziativa dei missionari Gesuiti del Giappone. Lo scrive in una nota padre Federico Lombardi, gesuita, presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione vaticana Joseph Ratzinger - Benedetto XVI.
Un viaggio per favorire la conoscenza e l'amicizia
Nel 1582, si legge ancora, quattro giovani giapponesi cristiani, di elevata condizione sociale e di età fra i 13 e i 16 anni, considerati già adulti nel Giappone di allora, – Mancio Ito, Michele Chijiwa, Julian Nakaura, Martino Hara – salparono dal Giappone per l’Europa accompagnati da alcuni missionari Gesuiti. L’iniziativa, decisa dal grande “Visitatore” delle missioni dei Gesuiti in Oriente, Padre Alessandro Valignano, non aveva finalità politiche né commerciali (e quindi non era una “ambasceria” in senso proprio), ma culturali e religiose, per favorire la conoscenza reciproca e l’amicizia fra il Giappone e l’Europa e il sostegno alle missioni nel Giappone.
L'accoglienza straordinaria in Europa
Il viaggio ebbe una risonanza straordinaria, con grandi festeggiamenti ovunque nelle città e nelle corti europee dove la delegazione veniva invitata: Lisbona, Madrid, Livorno, Firenze, Roma, Bologna, Ferrara, Venezia, Mantova, Milano, Genova, poi di nuovo Spagna…. Era il primo incontro diretto fra europei e giapponesi in Europa e la curiosità era altissima. Padre Lombardi spiega che il viaggio per mare dal Giappone a Lisbona durò circa due anni e mezzo e quello di ritorno oltre quattro anni. La permanenza a Roma durò un po’ più di due mesi e i giovani furono ricevuti solennemente da Papa Gregorio XIII, il 23 marzo 1585, poco tempo prima della sua morte improvvisa.
Il ritorno dei 4 giovani in Giappone
Tornati in Giappone dopo oltre otto anni di assenza, i quattro giovani entrarono nella Compagnia di Gesù, e tre vi perseverarono fino alla morte. Uno di essi, Julian Nakaura, morì martire a Nagasaki nel 1633 con il terribile supplizio “della fossa” ed è stato proclamato Beato nel 2008.
Dopo la Beatificazione di Julian Nakaura, l’Associazione, che era nata di per sé per ricordare Ito Mancio, assunse nelle sue finalità il ricordo di tutti e quattro i giovani.
Nella loro maggioranza i membri dell’Associazione non sono cattolici, ma vicini alla Chiesa.
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