Indonesia: il Papa prega per le vittime del terremoto
Michele Raviart – Città del Vaticano
Papa Francesco al termine dell’Angelus ha pregato per le popolazioni indonesiane dell’isola di Sulawesi, colpite da un terremoto e dal conseguente tsunami di venerdì scorso. “Prego per i defunti, purtroppo numerosi”, ha detto il Papa prima di recitare l'Ave Maria, “per i feriti e per quanti hanno perso la casa e il lavoro. Il Signore li consoli e sostenga gli sforzi di quanti si stanno impegnando a portare soccorso”.
Un bilancio destinato a salire
Secondo la protezione civile locale, le vittime accertate sono almeno 832. Un bilancio ancora provvisorio, poiché i dati si riferiscono solamente alla capitale provinciale di Palu, a circa 80 chilometri dall’epicentro del terremoto di magnitudo 7,5 che ha devastato e inondato la parte centrale dell’isola.
Ancora irraggiungibili alcune zone
Ancora proibitivo per i soccorsi raggiungere le aree costiere del nord e la città di Donggala, ancora più vicina all’epicentro e particolarmente danneggiata dalla prima delle due grandi scosse . Altre 30 scosse di assestamento sono seguite nella notte tra venerdì e sabato, lasciando gli sfollati privi di energia elettrica, linee telefoniche e soprattutto senza possibilità di rientrare nelle loro case.
Tsunami di sei metri
Ad aggravare la situazione, le onde alte fino a sei metri che dal mare hanno travolto oltre 800 villaggi dai quali è ancora difficile ottenere resoconti ufficiali. A Palu, dove presto si svolgerà il funerale di massa per le vittime, si stanno saccheggiando numerosi edifici commerciali.
L’impegno di Caritas
Le Caritas delle diocesi di Manado e Makassar, le più vicine alle zone colpite, stanno inviando squadre di emergenza. “Stiamo cercando di avere maggiori informazioni”, dice padre Banu Kurnianto, direttore di Caritas Indonesia, “e non è facile. Anche il governo locale sta ancora raccogliendo dati per garantire l’intervento di emergenza e chiede l’aiuto di tutte le organizzazioni. Noi siamo pronti ad inviare anche dalle diocesi vicine aiuti e volontari, come per le altre emergenze. Ma finora si sa veramente poco. Non riusciamo a contattare le parrocchie della zona in quanto corrente e telefono non funzionano. L’impatto è stato forte. Temo - conclude - che ci sarà un drammatico incremento dei morti. Dei danni materiali non sappiamo ancora nulla”. Caritas italiana, intanto, ha stanziato una somma di centomila euro per i bisogni più urgenti.
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