Palermo: la missione di fratel Biagio aspetta l'arrivo del Papa
Michele Raviart - Palermo
“Quando abbiamo chiesto di poter incontrare il Santo Padre, mai ci saremmo aspettati di poterlo ricevere qui a Palermo”. Così Riccardo Rossi della "Missione Speranza e Carità" di Palermo parla dell’arrivo di Papa Francesco, che sabato pomeriggio alle 13.30 pranzerà con 150 ospiti della struttura.
Gli ultimi di Palermo
Fondata nel 1991 dal missionario laico Biagio Conte, la Missione accoglie ed assiste oltre un migliaio di persone, a partire dai senzatetto che vivono sotto i portici della vicina stazione centrale di Palermo, su cui orbitano le quattro comunità presenti nella città. Alcolisti, tossicodipendenti, prostitute, immigrati, ex-detenuti: sono “quelli rimasti indietro e ai margini di questa società così indifferente” a essere ospitati, curati, e a ricevere tre pasti al giorno nelle strutture della comunità, edifici restaurati e recuperati dall’incuria. In particolare Papa Francesco visiterà la “Cittadella del Povero e della Speranza”, un’ex caserma dell’aeronautica abbandonata per 40 anni e in cui significativamente il deposito delle armi è stato tramutato in una Chiesa.
La Missione di Biagio Conte
L’intuizione di fratel Biagio, che a 26 anni lasciò la sua casa e la sua vita a Palermo per ritirarsi nella campagna siciliana e poi intraprendere un pellegrinaggio nei luoghi di San Francesco, è stata quella di dedicare la sua vita ai poveri della sua città, invece che ai poveri del resto del mondo, come aveva inizialmente pensato. “Durante il lungo viaggio ho incontrato diversi poveri e trasandati che mi riportarono alla mente quei volti poveri e sofferenti che vedevo nella città di Palermo”, scrive lo stesso fratel Biagio, “ebbi una reazione impulsiva, volevo andare in Africa o in India, ed invece mi sento riportare nella città dove non volevo più tornare, ma Gesù ha voluto che la Missione nascesse proprio nelle strade di Palermo".
Il pranzo con Papa Francesco
Al tavolo con il Papa ci sarà lo stesso Fratel Biagio, oltre all’arcivescovo di Palermo mons. Corrado Lorefice e una decina di ospiti della Missione, che gusteranno un pranzo preparato dai volontari con i prodotti della Missione, che rispecchieranno le diversità culturali di chi dalla Missione riceve aiuto. Presente anche una delegazione di detenuti dal carcere dell’Ucciardone e da altri carceri siciliani. Oltre alle 150 persone presenti in sala, altri 500 ospiti pranzeranno all’esterno.
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