Filoni: formazione e condivisione nel Seminario per vescovi dei territori di missione
Debora Donnini-Città del Vaticano
Un’occasione di formazione e di condivisone per 75 nuovi vescovi, nominati nell’ultimo biennio, alla guida delle circoscrizioni ecclesiastiche dei territori di missione. Questo è l’intento del Seminario di Studio che si è aperto stamani a Roma, presso il Pontificio Collegio San Paolo apostolo. I presuli provengono da 34 nazioni di quattro continenti: Africa, Asia, America Latina e Oceania. Queste giornate di incontro, che termineranno sabato 15 settembre, sono scandite da momenti di preghiera e da relazioni a cui seguono dibattiti e lavori secondo i gruppi linguistici, secondo quanto riporta l'agenzia Fides. (Ascolta l'intervista al cardinale Filoni sul Seminario per i vescovi di nuova nomina)
Varietà di formazione
Gli interventi spazieranno su diversi temi relativi alla Chiesa. A prendere la parola sono il segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e il segretario aggiunto e presidente delle Pontificie Opere Missionarie, rispettivamente mons. Protase Rugambwa e mons. Giovanni Pietro Dal Toso e diversi cardinali della Curia romana che interverranno sui tematiche relative ai Dicasteri che guidano. Ancora, arcivescovi e vescovi come Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, e Juan Iganzio Arrieta, segretario del Pontificio Consiglio per i Testi legislativi. Previste fra le relazioni anche quella di mons. Dario Edoardo Viganò sull’uso dei mezzi di comunicazione nell’evangelizzazione, di padre Hans Zollner sulla protezione dei minori e degli adulti vulnerabili, e di mons. Guido Marini sulla liturgia e la santificazione nella Chiesa.
Card. Filoni: occasione per formarsi e conoscere meglio la Curia
Ad aprire i lavori, stamani, il cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, che spiega nel dettaglio gli obiettivi del Seminario:
R. – Normalmente, la Congregazione ogni due anni prepara questo Seminario di aggiornamento e di formazione dei nuovi vescovi: sono vescovi, appunto, di giovani Chiese, di territori di missione, vicariati apostolici e quindi come tali rientrano proprio nell’impegno di servizio, che la Congregazione ha verso questi Territori. Ed è anche un’occasione per loro di conoscere di più l’ambiente della Curia, l’ambiente nel quale il Santo Padre lavora. Attraverso tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione qui, a Roma, con personale specializzato, a loro è offerta anche la possibilità di discutere, ascoltare e rendersi più idonei della realtà complessa della gestione delle diocesi e della Chiesa intera. Quindi, è anche un’occasione propizia di comunione tra di loro.
Questi vescovi operano in territori molto diversi tra loro. Quali sono i punti centrali e comuni su cui volete formare i vescovi che sono in missione?
R. – Questo Seminario si avvale del contributo di tante personalità dei Dicasteri vaticani, ciascuno specializzato o comunque responsabile in settori ben precisi. Questi settori sono quelli che poi riguardano anche le Chiese locali. Quindi, oltre alla parte iniziale introduttiva sull’argomento stesso, si prevede poi, sempre, un dialogo dove i vescovi possono trattare questioni un po’ più specifiche. Teniamo poi presente che sono vescovi che provengono dagli stessi territori in cui agiscono come vescovi e non sono estranei alla realtà: in genere sono tutti o autoctoni oppure lavorano da molti anni lì, in quell’ambiente. In questi due anni di prima nomina, avendo esperienza dei loro territori, possono dunque scambiarsi vicendevolmente un contributo sull’esperienza che stanno facendo. Quindi, anche se c’è diversità, questa diventa occasione di miglioramento, di formazione per tutti: conoscere le esperienze altrui, sicuramente aiuta anche i vescovi delle altre diocesi dove, magari, o ci sono similarità o ci sono diversità da tenere comunque presenti.
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