Il Papa in Lituania. L’attesa del Paese e dei giovani
Giada Aquilino - Città del Vaticano
I Paesi Baltici attendono il Papa che domattina partirà per Vilnius, in Lituania. Lunedì sarà in Lettonia, martedì in Estonia. Francesco è il secondo Pontefice a recarsi in quelle terre, dopo San Giovanni Paolo II: la visita di Papa Wojtyla risale al 1993.
Un Paese molto legato al Pontefice
“Papa Francesco viene dopo 25 anni dalla visita di San Giovanni Paolo II e i vescovi e i fedeli aspettano da questo evento un rafforzamento della loro fede, del loro ruolo come cristiani in questa società plurale”, spiega padre Kęstutis Smilgevičius, segretario generale della Conferenza episcopale della Lituania, intervistato dalla nostra inviata nel Paese Gudrun Sailer. Papa Francesco “viene nel 100.mo anniversario della prima dichiarazione di indipendenza della Lituania e quando celebriamo anche il 300.mo anniversario dell’incoronazione canonica del dipinto della Madre di Dio di Trakai. La visita è pure un coronamento di tutte le aspettative di un Paese da sempre molto legato al Papa, è una fonte di gioia”, aggiunge.
L’abbraccio con i giovani
Già domani pomeriggio è previsto l’incontro di Francesco con i giovani, nella piazza della Cattedrale di Vilnius. “L’abbraccio con i nostri giovani è un evento veramente molto importante per la vita della Chiesa in Lituania”, racconta mons. Darius Trijonis, vescovo ausiliare di Vilnius, responsabile della pastorale giovanile, intervistato dall’altro nostro inviato in Lituania, Jan Walenty Malinowski. “Ci siamo preparati per dare una testimonianza profonda. I giovani si sono scambiati esperienze su come hanno incontrato Gesù, sulla vita della Chiesa e su come possono esprimersi in questa vita della Chiesa”, prosegue il presule.
In vista del Sinodo e della Gmg
“È molto importante che questo incontro dei nostri ragazzi con il Santo Padre si tenga prima del Sinodo dei giovani, che avrà a luogo a Roma nel mese di ottobre. Si tratta anche quindi - riferisce mons. Trijonis - di una preparazione al Sinodo dei vescovi per parlare dei giovani, della loro fede e del discernimento. E, da parte nostra, abbiamo il compito di trovare una via più adeguata per aiutare i giovani: come accompagnarli nella loro vita e nella loro fede, affinché possano sentire che la Chiesa è loro vicina”, evidenzia il vescovo. “Il prossimo gennaio si svolgerà la Giornata Mondiale della Gioventù, a Panama. Dalla Lituania, a causa della lunga distanza, non potranno partire in tanti per partecipare alla Gmg: i giovani saranno più o meno una cinquantina, accompagnati da due vescovi. Questo rappresenterà per noi anche una possibilità speciale di sentire tutti i giovani della Chiesa”, assicura il responsabile della pastorale giovanile. E sarà pure un’occasione per rispondere ad una delle sfide della Chiesa lituana di oggi. “Nelle nostre chiese di campagna mancano i giovani: in pochi vengono a pregare. Ciò deriva dal fatto che in Lituania c’è una grande ondata di migrazione verso l’estero: e sono i giovani ad emigrare. Mi sembra che il nostro compito, come vescovi, sia quello di vedere come avvicinare i giovani alla Chiesa attraverso la conoscenza profonda della fede”.
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