Papa all'Angelus: o santità o niente! Scegliamo la via delle Beatitudini
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Vogliamo davvero essere santi o “ci accontentiamo di essere cristiani senza infamia e senza lode, senza esagerare”? O santità o niente: i santi che qui sulla terra non hanno avuto mezze misure, tifano per noi, perché scegliamo la via delle Beatitudini, che ci porta in cielo, ogni giorno, senza fare cose straordinarie. Così Papa Francesco nella sua meditazione prima della recita dell’Angelus, nella festa di Tutti i Santi. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)
Oggi festa di famiglia: i santi sono vicini a noi
Il suo sguardo va subito sulla prima lettura proposta dalla liturgia di oggi, dal Libro dell’Apocalisse. Che parla del cielo e di una “moltitudine immensa, incalcolabile”: i santi. Il loro canto che viene dal cielo è come il “Santo” che cantiamo nella Messa. In quel momento, allora, “siamo uniti a loro più che mai”. A tutti i santi, non solo a quelli più noti, ma anche “ai nostri familiari e conoscenti che ora fanno parte di quella moltitudine immensa”.
Oggi allora è ‘festa di famiglia’. I santi sono vicini a noi, anzi sono i nostri fratelli e sorelle più veri. Ci capiscono, ci vogliono bene, sanno qual è il nostro vero bene, ci aiutano e ci attendono. Sono felici e ci vogliono felici con loro in paradiso.
La via delle Beatitudini è via di felicità
E loro per questo ci invitano sulla via della felicità, quella indicata nel Vangelo di oggi, quello delle Beatitudini.
Il Vangelo dice beati i poveri, mentre il mondo dice beati i ricchi. Il Vangelo dice beati i miti, mentre il mondo dice beati i prepotenti. Il Vangelo dice beati i puri, mentre il mondo dice beati i furbi e i gaudenti. Questa via della beatitudine, della santità, sembra portare alla sconfitta.
E noi? Stiamo con il cielo o con la terra?
Ma, aggiunge Francesco, come ci ricorda il Libro dell’Apocalisse, hanno vinto loro, i santi, che portano “rami di palma nelle mani, i simboli della vittoria”. E non il mondo. Loro ci invitano a scegliere la loro parte, “quella di Dio che è santo”. E noi da che parte stiamo? Chiede il Papa. “Quella del cielo o quella della terra? Viviamo per il Signore o per noi stessi, per la felicità eterna o per qualche appagamento ora?”
Il Signore, spiega il Pontefice, chiede tutto ma offre anche tutto, la vera vita, la felicità per la quale siamo stati creati”.
Insomma, o santità o niente! Ci fa bene lasciarci provocare dai santi, che qua non hanno avuto mezze misure e da là “tifano” per noi, perché scegliamo Dio, l’umiltà, la mitezza, la misericordia, la purezza, perché ci appassioniamo al cielo piuttosto che alla terra.
Siamo nati per godere la felicità di Dio
Oggi, conclude Papa Francesco, i santi ci chiedono di mettere in pratica questo bel Vangelo, e di “incamminarci sulla via delle Beatitudini”.
Non si tratta di fare cose straordinarie, ma di seguire ogni giorno questa via che ci porta in cielo, in famiglia, a casa. Oggi quindi intravediamo il nostro futuro e festeggiamo quello per cui siamo nati: siamo nati per non morire mai più, siamo nati per godere la felicità di Dio!
Maria accompagni i nostri cari nella famiglia celeste
A chi imbocca la via delle Beatitudini il Signore dice: “Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli”. Maria, Regina dei santi, è l’invocazione finale del Papa “ci aiuti a percorrere con decisione la strada della santità. Lei, che è la Porta del cielo, introduca i nostri cari defunti nella famiglia celeste”.
Corsa dei Santi, festa popolare
Dopo la preghiera mariana, recitata in una Piazza dove la pioggia concede un attimo di tregua, in una giornata davvero grigia, il Papa saluta i partecipanti alla Corsa dei Santi, promossa dalla Fondazione “Missioni Don Bosco”, ricorda, "per vivere in una dimensione di festa popolare la ricorrenza di Tutti i Santi". E agli atleti che hanno appena corso 10 o 3 chilometri nel centro di Roma sotto la pioggia dice "grazie per la vostra bella iniziativa e per la vostra presenza".
Domani al Cimitero Laurentino per commemorare i defunti
Infine Francesco ricorda che domani pomeriggio, nel giorno della commemorazione dei defunti, si recherà al Cimitero Laurentino di Roma, dove celebrerà la Messa. "Vi invito - conclude - ad accompagnarmi con la preghiera in questa giornata di suffragio per quanti ci hanno preceduto nel segno della fede e dormono il sonno della pace".
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