Papa: il “martirio bianco” dei cristiani nei Paesi democratici a libertà limitata
Alessandro Di Bussolo - Città del Vaticano
Continuate a testimoniare la bontà con cui Dio ama tutti e a soccorrere i cristiani perseguitati “in numero sempre crescente”, per i quali oltre al martirio nel sangue, esiste anche il “martirio bianco”, come quello “che si verifica nei Paesi democratici quando la libertà di religione viene limitata”. Papa Francesco lo dice con forza ai partecipanti alla Consulta dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, nell’udienza di questa mattina nella sala Clementina del Palazzo apostolico. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)
Grazie per l'aiuto alla gente di Terra Santa
Ai 130 membri del gran magistero e luogotenenti che si sono riuniti a Roma nella consulta quinquennale, il Papa rende grazie innanzitutto “per le molteplici attività spirituali e caritative che svolgete a vantaggio delle popolazioni della Terra Santa”. Qui siete a casa vostra, aggiunge, come antica istituzione pontificia posta sotto la protezione della Santa Sede. Che dall’ultima consulta del 2013 è cresciuta nel numero dei membri, nell’espansione geografica e nell’assistenza materiale alla Chiesa in Terra Santa.
Le vostre scuole e ospedali aperti a tutti
A fianco del Patriarcato Latino, ricorda Francesco al gran maestro card. Edwin O’Brien, e al pro-gran priore, mons. Pierbattista Pizzaballa, vi siete impegnati a far fronte alla crisi dei rifugiati “che negli ultimi cinque anni ha indotto la Chiesa a fornire una significativa risposta umanitaria in tutta la regione”. Ed è un bel segno, prosegue il Pontefice, che scuole e ospedali dei Cavalieri del Santo Sepolcro siano aperte a tutti, indipendentemente dalle comunità di appartenenza e dalla religione professata.
In questo modo voi contribuite a spianare la strada alla conoscenza dei valori cristiani, alla promozione del dialogo interreligioso, al mutuo rispetto e alla reciproca comprensione. In altre parole, con il vostro meritorio impegno, anche voi date il vostro apporto alla costruzione di quella via che porterà, lo speriamo tutti, al raggiungimento della pace in tutta la regione.
Al primo posto la crescita spirituale dei cavalieri
La crescita dell’Ordine, sottolinea Papa Francesco, dipende dall’incessante impegno dei dirigenti locali o luogotenenti presenti in oltre 30 nazioni del mondo. Uno sviluppo che è legato però allo scopo principale dei Cavalieri: la propria crescita spirituale. Servono quindi sempre adeguati programmi formativi religiosi per ogni cavaliere e dama, a partire dall’esempio di vita spirituale dei dirigenti.
Per quanto concerne, poi, la vostra missione nel mondo, non dimenticate che non siete un ente filantropico impegnato a promuovere il miglioramento materiale e sociale dei destinatari. Siete chiamati a porre al centro e come scopo finale delle vostre opere l’amore evangelico al prossimo, per testimoniare dappertutto la bontà e la cura con cui Dio ama tutti.
Il "martirio bianco" della Chiesa nei paesi democratici
E’ compito infatti di vescovi, sacerdoti e diaconi ammessi nell’Ordine assistere i cavalieri con momenti di preghiera comunitaria e liturgica e di catechesi. Poi Francesco ricorda il dramma dei cristiani perseguitati:
È di fronte al mondo intero – che troppe volte volge lo sguardo dall’altra parte – la drammatica situazione dei cristiani che vengono perseguitati e uccisi in numero sempre crescente. Oltre al loro martirio nel sangue, esiste anche il loro “martirio bianco”, come ad esempio quello che si verifica nei paesi democratici quando la libertà di religione viene limitata. E questo è il martirio bianco quotidiano della Chiesa in quei posti.
L'icona di Nostra Signora dei cristiani perseguitati
All’opera di soccorso materiale verso le popolazioni, il Papa esorta i cavalieri “ad associare sempre la preghiera, a invocare costantemente la Madonna, che voi venerate col titolo di ‘Nostra Signora di Palestina’”. E annuncia la benedizione dell’icona di Nostra Signora dei Cristiani Perseguitati, che i cavalieri porteranno in tutte le luogotenenze perché li accompagni nel cammino. Nella preghiera finale, il Pontefice invoca la sollecitudine di Maria per la Chiesa in Terra Santa e in Medio Oriente, “insieme alla sua speciale intercessione per coloro la cui vita e la cui libertà sono in pericolo”.
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