Il Papa a “Sardegna solidale”: il volontariato dà un volto umano alla società
Michele Raviart – Città del Vaticano
“Il servizio di volontariato solidale è una scelta che rende liberi e aperti alle necessità dell’altro; alle esigenze della giustizia, alla difesa della vita, alla salvaguardia del creato, con una attenzione tenera e speciale per i malati e per gli anziani, che sono un tesoro di saggezza!”. Queste le parole che Papa Francesco ha rivolto questa mattina in aula Paolo VI alle circa settecento persone del Centro di servizio per il volontariato Sardegna solidale, ricevute in udienza per i vent’anni dalla fondazione.
Per una Sardegna inclusiva
Il Pontefice ha ricordato l’impegno dei volontari, in un territorio, quello della Sardegna, “ricco di tesori, bellezze naturali, di storia, ma anche segnato da povertà e disagio”, e apprezzato l’impegno “a vantaggio delle fasce più deboli della popolazione sarda, con un’attenzione rivolta anche ad alcuni fra i Paesi più poveri del mondo.
Questo va sottolineato, perché è segno che non vi siete “isolati” ma, nonostante i grandi bisogni di casa vostra, avete tenuto aperto l’orizzonte della vostra solidarietà. In tale prospettiva, avete saputo accogliere e includere coloro che sono arrivati in Sardegna da altre terre in cerca di pace e lavoro.
Diffondere la cultura della solidarietà
Sardegna Solidale raccoglie numerose organizzazioni di volontariato, “svolgendo un considerevole servizio di aggregazione e di cooperazione, volto a rendere più qualificato ed efficace l’impegno di quanti versano in condizioni precarie”. Papa Francesco incoraggia quindi a “proseguire con spirito di intesa e di unità”, per “diffondere più capillarmente la cultura della solidarietà”, affiancandosi in particolare ai Comuni e alle Parrocchie, “che sono quotidianamente accanto alle persone condividendo fatiche e speranze”.
La cultura della solidarietà e della gratuità qualifica il volontariato e contribuisce concretamente alla costruzione di una società fraterna al cui centro vi è la persona umana. Nella vostra terra tale cultura attinge abbondantemente dalle robuste radici cristiane, cioè l’amore di Dio e l’amore del prossimo.
Grazie a questa “linfa evangelica”, spiega il Papa, “l’aiuto mantiene la sua dimensione umana e non viene spersonalizzato. Proprio per questo voi volontari non svolgete un’opera di supplenza nella rete sociale, ma contribuite a dare un volto umano e cristiano alla nostra società”.
Risvegliare l’impegno per il bene comune
L’incoraggiamento di Papa Francesco ai volontari, accompagnati dal cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle cause dei Santi, a mons. Arrigo Miglio arcivescovo di Cagliari e a mons. Ignazio Sanna, vescovo di Oristano, è a “proseguire con passione la vostra missione”, per “risvegliare nell’opinione pubblica l’esigenza di impegnarsi per il bene comune, a sostegno dei deboli e dei poveri”. “Così facendo”, conclude il Papa prima di benedire i presenti e invocare il sostegno di Maria, “continuerete ad essere per l’intera Sardegna un punto di riferimento e un esempio”.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui