Il Papa: la Chiesa sia grata a Dio per le comunità claustrali e le sostenga
Adriana Masotti - Città del Vaticano
Al termine dell’udienza generale di oggi il pensiero del Papa è andato alle e ai claustrali. Queste le sue parole:
Oggi, memoria liturgica della Presentazione di Maria Santissima al Tempio, celebriamo la Giornata pro Orantibus, dedicata al ricordo delle comunità religiose di clausura: ce ne sono tante! È un'occasione quanto mai opportuna per ringraziare il Signore per il dono di tante persone che, nei monasteri e negli eremi, si dedicano totalmente a Dio nella preghiera, nel silenzio e nel nascondimento. Non manchi a queste comunità l’affetto, la vicinanza, il sostegno anche materiale di tutta la Chiesa!
Impariamo da Maria a dire di sì a Dio
Infine salutando i pellegrini di lingua italiana Francesco è tornato alla memoria liturgica odierna:
Oggi celebriamo la memoria della Presentazione della Beata Vergine Maria. Guardiamo a Colei che generò il Cristo e veneriamola quale Madre e potente Aiuto dei cristiani. Da essa impariamo cosa sia il consacrarsi interamente al progetto che Dio ha su ciascuno di noi e sul mondo intero.
A Maria, Francesco ha dedicato oggi anche un tweet in cui scrive: "La Vergine Maria ci aiuti a seguire con gioia Gesù sulla via del servizio, via maestra che porta al Cielo".
Messaggio del Papa al Convegno in Laterano
In concomitanza con la Giornata Pro Orantibus è in corso in San Giovanni in Laterano un incontro promosso dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, CIVCSVA, a cui Papa Francesco stamattina ha fatto giungere un suo messaggio. L’incontro è dedicato alla presentazione di due documenti che riguardano la vita contemplativa femminile: "la Costituzione apostolica Vultum Dei quaerere" e l’Istruzione applicativa "Cor orans".
Una forma di vita essenziale per la Chiesa e per il mondo
Nel messaggio Francesco ribadisce il grande apprezzamento della Chiesa per questa particolare forma di vita, essenziale per la Chiesa stessa. E scrive:
Che ne sarebbe della Chiesa e del mondo senza i fari che segnalano il porto a chi è sperduto in alto mare, senza le fiaccole che illuminano la notte oscura che stiamo attraversando, senza le sentinelle che annunciano il nuovo giorno quando è ancora notte?
Il Papa, tra l’altro, invita poi le religiose “a prendere sul serio la sfida della formazione”, ad esercitare il discernimento e l’accompagnamento “spirituale e vocazionale delle candidate, senza mai lasciarsi prendere dall’ansia per i numeri e per l’efficienza”.
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