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Francesco: rispettare la dignità umana per affrontare i conflitti

Discorso del Pontefice ai nuovi Ambasciatori presso la Santa Sede di Svizzera, Malta, Bahamas, Capo Verde, Estonia, Islanda, Turkmenistan, Grenada, Qatar e Gambia: pace nel mondo e sviluppo integrale di ogni individuo e di tutti i popoli, sono obiettivi inseparabili.

Emanuela Campanile - Città del Vaticano

Alla luce di due anniversari, i 100 anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale e i settanta dalla Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Uomo, nel suo discorso Papa Francesco rivolge agli ambasciatori la convinzione dell’inutilità della guerra e della necessità di “promuovere e integrare coloro che bussano alle nostre porte in cerca di un futuro sicuro per loro stessi e per i loro figli”:

“Possano le lezioni apprese dalle due grandi guerre del ventesimo secolo, che hanno portato alla nascita dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, continuare a convincere i popoli del mondo e i loro leader dell’inutilità dei conflitti armati e della necessità di risolvere le controversie attraverso paziente dialogo e trattativa”

In una realtà segnata da “profondi cambiamenti sociali e politici”, Papa Francesco cita il Preambolo della Dichiarazione, in cui viene messo in evidenza che “non può venir meno l’impegno” di governi e popoli affinchè sia stabilito che «il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali e inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo».

“È essenziale che il rispetto per la dignità umana e per i diritti umani ispiri e diriga ogni sforzo nell’affrontare le gravi situazioni di guerra e conflitti armati, di opprimente povertà, discriminazione e disuguaglianza che affliggono il nostro mondo e che negli ultimi anni hanno contribuito alla presente crisi delle migrazioni di massa. Nessuna efficace soluzione umanitaria a quel pressante problema può ignorare la nostra responsabilità morale, con la dovuta attenzione al bene comune, per accogliere, proteggere, promuovere e integrare coloro che bussano alle nostre porte in cerca di un futuro sicuro per loro stessi e per i loro figli.”

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13 dicembre 2018, 11:51