Il Papa su Conferenza a Cuba: la cultura dell'incontro per una civiltà sempre più fraterna
Adriana Masotti - Città del Vaticano
La Conferenza rappresenta il momento conclusivo e culmine di un progetto di tre anni organizzato dall’Ufficio del Programma Martiano a Cuba che intende favorire lo studio, la conoscenza e la diffusione della vita e dell’opera di José Martí, considerato dai cubani uno dei più grandi eroi nazionali. Figura molto rilevante nell’ambito delle idee, fu scrittore, filosofo e politico, leader del movimento per l'indipendenza dell'isola.
Alcuni dei temi di riflessione alla Conferenza
Relazioni, dibattiti e riflessioni avranno per oggetto temi come: l’importanza del dialogo interculturale; il ruolo e le sfide dei nuovi movimenti sociali; l’impegno per la pace; i rischi e le speranze delle nuove tecnologie dell’informazione; la lotta contro ogni forma di discriminazione. E poi: il ruolo delle organizzazioni femminili e della gioventù; la necessità d’ideare e costruire economie nuove fondate sulle relazioni armoniose tra gli esseri umani e il loro ambiente naturale. Si parlerà anche delle organizzazioni religiose e del loro contributo alla pace; di popolazioni indigene e minoranze etniche; del contrasto al consumo e al traffico delle droghe. L’iniziativa rientra in un piano di lavoro più ampio intitolato Progetto José Martí di Solidarietà Internazionale, sponsorizzato dall’Unesco e nato nel 2003.
L'apprezzamento e gli auguri di Papa Francesco
Ai partecipanti la IV Conferenza internazionale "Per l'equilibrio del mondo", Papa Francesco ha inviato un messaggio in cui sottolinea lo scopo dei lavori e cioè “quello di unire le volontà che contribuiscano, attraverso un dialogo fecondo, a rafforzare i legami di fraternità tra le nazioni”. Di fronte agli eventi che oggi mettono in pericolo l’equilibrio dell’attuale civiltà, uomini di buona volontà – scrive il Papa – “dovrebbero unirsi e incontrarsi in iniziative di questo genere, in un quadro di pluralità, per realizzare un'autentica promozione umana”.
Nel cristianesimo le radici dell'impegno per uomo e ambiente
Francesco ricorda poi, citando la 'Laudato sì', che "coloro che sono coinvolti nella difesa della dignità delle persone possono trovare nella fede cristiana le ragioni più profondi di questo impegno". Francesco ripropone la sua visione di ecologia integrale in cui ambiente naturale e ambiente umano sono intrinsecamente legati, tanto che il degrado ambientale può essere affrontato solo a partire dalle cause “che hanno a che fare con il degrado umano e sociale”. E come ebbe a dire ai giovani nella sua visita pastorale proprio a Cuba, il 20 settembre 2015, Francesco ribadisce “la necessità di coltivare una ‘cultura dell'incontro’, soprattutto tra i giovani" con l'obiettivo comune della promozione delle persone.
Trovare nuove vie alla luce dell'insegnamento di José Martí
Papa Francesco scrive di sperare che le giornate di lavoro della Conferenza saranno un contributo al “raggiungimento di una civiltà sempre più fraterna” e incoraggia tutti i partecipanti “a cercare alternative efficaci intorno al pensiero di José Martí, ‘uomo di luce’”, secondo la definizione di San Giovanni Paolo II a Cuba nel gennaio 1998. Il messaggio di Francesco si conclude con una citazione dello stesso Martì che appare un insegnamento: "Tutti gli alberi della terra si ritroveranno in uno solo che darà per sempre un profumo molto soave: l'albero dell'amore, con rami così robusti e copiosi, che alla sua ombra tutti gli uomini si rifugeranno, sorridenti e in pace".
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