Al briefing il racconto dei giovani della Gmg a pranzo con il Papa
Michele Raviart – Città del Vaticano
Un “pranzo a dimensione famigliare”, come quelli che avvengono nelle case di tutti, con la convivialità e la famigliarità necessarie per parlare delle sfide, dei problemi veri e delle cose più importanti della vita. Così il direttore ad interim della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti, ha descritto il pranzo al seminario maggiore San Josè, di Papa Francesco con dieci giovani partecipanti alla Gmg, 5 ragazzi e 5 ragazze provenienti da ogni continente. Grande la gioia e l'emozione dei ragazzi, colpiti dalla semplicità e dalla disponibilità del Papa.
Sostenere le vittime di abusi
Le domande dei ragazzi al Santo Padre hanno toccato i temi per loro più sensibili: da come essere giovani nella Chiesa alle questioni legate alle loro realtà di provenienza. Brenda Noriega, nata in Messico ma cittadina statunitense, ha manifestato la sua preoccupazione per la situazione delle Chiesa negli Stati Uniti per lo scandalo degli abusi sessuali. Papa Francesco ha ribadito il sostegno della Chiesa alle vittime e l'importanza della preghiera. Una Chiesa pastorale che cammini con le vittime e le ascolti. Presente come “Chiesa nella Chiesa unita”.
Lavorare insieme con le altre religioni
Il rapporto della Chiesa con le altre religioni è invece l'argomento della domanda di Denis Montano Galdamez dall’Australia. L’importante, ha risposto il Pontefice, è lavorare insieme per il bene comune e migliorare il mondo, non combattersi su teologie e ideologie. Dana Salah, palestinese, è invece preoccupata per l’emigrazione dei cristiani. La Palestina rimarrà sempre la patria di Gesù e i cristiani saranno sempre originari della Palestina, ha risposto il Papa, e questo aiuterà i cristiani a sentirsi più uniti e a preservarne l'esistenza in quel Paese.
Ai giovani il compito di trasformare la società
Emilda Santo Montezuma, panamense, ha ricordato a Francesco quanto sia importante per tutta l’America Latina questa Giornata mondiale della Gioventù e ha chiesto quale possa essere il contributo dei giovani per migliorare la società, la politica e per affrontare il cambiamento climatico. Il futuro sono i giovani e sta a voi diventare leader per trasformare la società, ha detto il Papa, ricordando anche l’importanza di preservare l’identità e la cultura dei popoli indigeni: senza radici, infatti, un albero non è nulla.
Dopo il pranzo la preghiera con i seminaristi
Terminato il pranzo - a cui era presente anche l’arcivescovo di Panama, mons José Domingo Ulloa Mendieta - Papa Francesco si è recato nella Cappella del Seminario San José per un momento di preghiera. Ha poi salutato i cinquanta seminaristi presenti, incoraggiandoli a servire sempre il Signore.
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