Papa: la storia ci insegna a riflettere sugli effetti malvagi della guerra
Barbara Castelli – Città del Vaticano
“La storia è maestra di vita” e, se “studiata con passione”, “può e deve insegnare molto all’oggi, così disgregato e assetato di verità, di pace e di giustizia”. E’ la riflessione che Papa Francesco offre ai partecipanti al XVIII Convegno dell’Associazione dei professori di Storia della Chiesa, sul tema: “Attività – Ricerca – Divulgazione. La storia della Chiesa post-Concilio”. Esprimendo riconoscenza per quanti offrono “questo servizio”, “questa testimonianza appassionata”, il Pontefice chiarisce che la storia aiuta a “riflettere con sapienza e coraggio sugli effetti drammatici e malvagi della guerra, delle tante guerre che hanno travagliato il cammino dell’uomo su questa terra”. (Ascolta il servizio con la voce del Papa).
I tesori della storia della Chiesa
L’Italia, specialmente la Chiesa italiana, è “ricca di testimonianze del passato”, una ricchezza che non può limitarsi a essere “un tesoro solo da custodire gelosamente”, ma deve “aiutarci a camminare nel presente verso il futuro”.
La storia della Chiesa italiana rappresenta infatti un punto di riferimento essenziale per tutti coloro che vogliono capire, approfondire e anche godere del passato, senza trasformarlo in un museo o, peggio, in un cimitero di nostalgie, ma per renderlo vivo e ben presente ai nostri occhi.
Gesù, pietra angolare che opera nella storia
Nel discorso, pronunciato nella sala Clementina, Papa Bergoglio rimarca che “al centro della storia c’è una Parola che non nasce scritta”, ma è “donata da Dio”: Gesù Cristo, “che agisce nella storia e la trasforma dall’interno”.
E l’accoglienza piena di questa sua azione salvatrice e misericordiosa dovrebbe rendere lo storico credente uno studioso ancora più rispettoso dei fatti e della verità, delicato e attento nella ricerca, coerente testimone nell’insegnamento. Dovrebbe allontanarlo da tutte le mondanità legate alla presunzione di sapere, come la bramosia della carriera o del riconoscimento accademico, o la convinzione di poter giudicare da sé fatti e persone.
Ricordando uno dei “padri fondatori” dell’Associazione, il gesuita Giacomo Martina, a lungo docente alla Pontificia Università Gregoriana, Papa Francesco auspica, infine, che il non facile compito svolto dagli accademici possa far contemplare sempre più “Cristo, pietra angolare, che opera nella storia e nella memoria dell’umanità e di tutte le culture”, “la sua presenza salvatrice nei fatti, nei documenti, negli avvenimenti, grandi o piccoli che siano”. “Soprattutto – conclude – i fatti degli umili, degli ultimi, pure essi attori della storia”.
L'Associazione dei professori di Storia della Chiesa
L’Aipsc è un organismo costituito nel 1967 a La Mendola, presso il Centro di cultura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, per favorire il coordinamento e l’aggiornamento dei docenti di Storia della Chiesa dei seminari italiani. Oggi l’Associazione dei professori di Storia della Chiesa conta un centinaio di soci distribuiti su tutto il territorio nazionale, e qualche adesione dall’estero: docenti di Seminari, di Università ecclesiastiche e civili, di Studentati religiosi, e cultori della materia.
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