Grande Imam di Al-Azhar: la nostra unità, roccia sulla quale si infrangerà il conflitto
Gabriella Ceraso - Città del Vaticano
Il grande Founder's Memorial di Abu Dhabi , monumento nazionale che commemora la vita, l'eredità e i valori del defunto Sceicco Zayed, è lo scenario oggi del lancio di un documento e di un profondo messaggio d'impegno comune e interreligioso alla fratellanza e alla tolleranza lanciato a più voci.
Un momento storico e un premio per ricordarlo
E' un momento storico che enfatizza soprattutto l'importanza di coltivare dialogo e comprensione tra le persone di tutte le fedi: così in sintesi nel suo discorso di saluto e benvenuto, il vice Presidente e Primo Ministro degli Emirati Arabi Uniti, sua Altezza Sheikh Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, a nome dello Sceicco Khalifa bin Zayed Al Nahyan, Presidente degli Emirati Arabi Uniti. Nelle sue parole la soddisfazione del Paese di fare da palcoscenico a questo evento straordinario e poi l'annuncio della creazione di un `Premio della Fratellanza Umana – da Dar Zayed`per tutti coloro che lavorano senza sosta e con onestà per "avvicinare popoli e persone". Primi destinatari Papa Francesco e il Grande Imam "per gli sforzi esemplari e determinati volti a promuovere la pace tra i popoli di tutto il mondo".
Quindi l'impegno rinnovato anche sul piano politico a nome del Governo, a sostenere gli sforzi di pacificazione della regione araba e un giuramento di fratellanza, tolleranza e dialogo.
Interrompere lo spargimento di sangue e le guerre vane
Parole che tornano anche nell'ampio discorso del Grande Imam di Al - Azhar Ahmad Al Tayyb, che, rivolto all'élite mondiale che lo ascolta, lancia il suo appello ad "interrompere lo spargimento di sangue, l’uccisione di innocenti, per mettere un termine immediato ai conflitti, alle guerre vane che ci riportano indietro nella storia". Nelle sue parole tornano i ricordi personali della paura suscitata dall'ultimo conflitto mondiale e dalle numerose guerre della regione araba, fino all'incubo del terrorismo e ai sentimenti di odio contro l'Islam e i musulmani spesso fomentati dai media internazionali. Diverso il clima che circonda invece il Documento di fratellanza protagonista di questa giornata. Il Grande Imam ne spiega l'origine, "intorno a un tavolo, un tavolo al quale sono stato ospite del mio fratello e amico Francesco"; poi incontri e dialoghi incentrati sulle situazioni di emergenza dell'epoca moderna, quindi l'impegno condiviso da parte delle religioni a dichiararsi estranee alla violenza e al terrorismo e a vietare lo spargimento di sangue.
Non utilizzare il nome di Dio per le violenze
"Deviazioni interessate nella lettura dei testi delle religioni" le definisce il Grande Imam di Al - Azhar Ahmad Al Tayyb, che spesso - dice- coinvolgono anche la politica e gli accordi internazionali. "Questo nostro Appello chiede di smettere di utilizzare in modo strumentale le religioni" affema, "di smettere di utilizzare in modo errato e interessato il nome di Dio per le uccisioni e per le violenze. Dio non ha creato l’umanità per uccidersi o per rendere la vita impossibile gli uni agli altri; Dio l’Altissimo non invita a uccidere e a terrorizzare gli altri".
Infine lo sguardo va ai fratelli musulmani in Oriente e in Occidente per lanciare loro un invito all'accoglienza e all'unità con i cristiani : "Armatevi con la morale, con la sapienza, con il sapere; fate di questo Documento una Costituzione, una Carta di principi per la vostra vita; fatene una garanzia di un futuro libero da scontri, libero da sofferenze; fate di questo Documento una Carta come barriera contro l’odio; insegnate ai vostri figli questa Carta, questo documento perché è un’estensione della Costituzione dell’Islam, è un’estensione delle Beatitudini del Vangelo. Lavorerò con mio fratello, Sua Santità il Papa, per gli anni che ci rimangono, con tutti i leader religiosi per proteggere le nostre società, per la loro stabilità".
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