Papa: è compito oggi dei cristiani combattere le moderne schiavitù
Adriana Masotti - Città del Vaticano
Il Papa incontra gli amministratori fiduciari e i benefattori della Galileo Foundation, una ventina di persone, nel giorno in cui la Chiesa festeggia santa Giuseppina Bakhita, patrona delle vittime della tratta di esseri umani e questa, per Francesco, non è certo una coincidenza. La Fondazione promuove una molteplicità di iniziative basate sull'ethos cattolico e cristiano. Mira a sostenere progetti speciali del Santo Padre attraverso la filantropia, con particolare attenzione al lavoro delle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze Sociali. Cerca inoltre di amplificare le relazioni ecumeniche esistenti tra la Chiesa cattolica e la Comunione anglicana e di sostenere le comunità cristiane in Terra Santa.
Portare il Vangelo ai poveri e alle vittime di tratta
Nel suo saluto di questa mattina, Papa Francesco riconosce in particolare il prezioso ruolo svolto “nel far conoscere il messaggio salvifico del Vangelo alle persone del nostro tempo, specialmente ai nostri fratelli e sorelle più vulnerabili” e dice:
Vorrei soprattutto sottolineare il vostro contributo per aumentare la consapevolezza sulla situazione di coloro che soffrono povertà e sfruttamento, specialmente di quanti sono prigionieri del crimine del traffico di esseri umani. Questo è un compito urgente ed essenziale per i cristiani di oggi.
Giuseppina Bakhita, una santa che conobbe la schiavitù
Poi il riferimento a santa Giuseppina Bakhita che fece esperienza personale della violenza e dell’umiliazione della schiavitù, e che tuttavia con l’aiuto di Dio, poté “conoscere la vera libertà e la vera gioia”.
La sua santità di vita è un richiamo non solo ad affrontare con maggiore determinazione le moderne forme di schiavitù, che sono una ferita aperta nel corpo della società, una piaga nella carne di Cristo e un crimine contro l’umanità, ma anche a imparare dal suo grande esempio. Cosa ci dice? Lei ci insegna come dedicarci ai poveri con tenerezza, delicatezza e compassione.
Quindi l’incoraggiamento a proseguire le attività della Fondazione sostenuti dalla preghiera, dall’intercessione della santa e dalla forza che viene dallo Spirito Santo.
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