Francesco chiede di pregare e di accogliere le vittime della tratta
Adriana Masotti - Città del Vaticano
Uomini e donne, minori anche non accompagnati: fuggono ogni giorno dalle loro terre a causa della guerra, della fame e della povertà, delle persecuzioni politiche o religiose, affrontando abusi di ogni tipo. Li vediamo, o ne sentiamo parlare tutti i giorni, e forse ne abbiamo fatto l'abitudine. “Quello che invece non vediamo – si legge in un comunicato diffuso dalla Rete Mondiale di Preghiera del Papa - sono le organizzazioni criminali che lucrano alle loro spalle, schiavizzando uomini, donne e bambini a livello lavorativo o sessuale, per il commercio di organi o per farli mendicare o delinquere”.
Il video-messaggio di Francesco
Le parole che il Papa pronuncia nel video che presenta l'intenzione di preghiera per il mese di febbraio, un'iniziativa ufficiale di portata globale sviluppata dalla Rete Mondiale di Preghiera del Papa, ”arrivano diritte al cuore e alla coscienza. Questo il suo messaggio:
"Anche se cerchiamo di ignorarlo, la schiavitù non è qualcosa di altri tempi. Di fronte a questa realtà tragica, nessuno può lavarsi le mani se non vuole essere, in qualche modo, complice di questo crimine contro l'umanità. Non possiamo ignorare che oggi esiste la schiavitù nel mondo, tanto o forse più di prima. Preghiamo per l'accoglienza generosa delle vittime della tratta delle persone, della prostituzione forzata e della violenza".
C'è bisogno di fare e di pregare
Francesco ricorda, dunque, che il fenomeno della schiavitù ci riguarda tutti. Da parte sua, padre Frédéric Fornos, gesuita, direttore internazionale della Rete Mondiale di Preghiera del Papa scrive: “Di fronte a questa tragedia umana, di fronte a tanta sofferenza, mancanza di protezione e angoscia di uomini, donne e bambini vittime della tratta di esseri umani e della schiavitù, spesso in un contesto migratorio, cosa possiamo fare? Denunciare la nostra complicità, ma anche pregare”.
Un impegno collettivo contro la tratta
Di recente la sezione “Migranti e Rifugiati” del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ha presentato due documenti importanti che propongono a tutta la Chiesa azioni concrete per lottare contro tutte le forme di tratta. In collaborazione con lo stesso Dicastero, con la rete mondiale di vita consacrata, Talitha Kum, il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, la Pontificia Accademia delle Scienze e l’Apostolato del mare, la Rete Mondiale di Preghiera del Papa si unisce alla Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di esseri umani con l’hashtag #InsiemeControLaTrattaDiPersone, presente sui Social.
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