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Papa a Santa Marta: non aspettate a cambiare il cuore

Nell'omelia della Messa a Casa Santa Marta, Francesco esorta a non rimandare il cambiamento della propria vita, chiede di toccare con mano i fallimenti e gli insuccessi e di dominare le passioni

Benedetta Capelli - Città del Vaticano

Fermarsi, prendere coscienza dei propri fallimenti, sapere che la fine può arrivare da un momento all’altro e non vivere ripetendo che la compassione di Dio è infinita: una giustificazione per fare quello che si vuole. Papa Francesco, nell’omelia della Messa mattutina a Casa Santa Marta, riprende “i consigli” contenuti nel Libro del Siracide ed esorta a cambiare il cuore, a convertirsi al Signore di cui si conosce la misericordia ma anche la sua ira. Francesco sottolinea che le passioni sono il “sangue” per portare avanti tante cose buone ma è necessario dominarle perché non si è eterni.

Non essere così temerario, così azzardato da credere che tu te la caverai. “Ah, me la sono cavata fino a adesso, me la caverò…”. No. Te la sei cavata, sì, ma adesso non sai… Non dire: “La compassione di Dio è grande, mi perdonerà i molti peccati”, e così io vado avanti facendo quello che voglio. Non dire quello. E il consiglio ultimo di questo padre, di questo “nonno”: “Non aspettare a convertirti al Signore”, non aspettare a convertirti, a cambiare vita, a perfezionare la tua vita, a togliere da te quell’erba cattiva, tutti ne abbiamo, toglierla… “Non aspettare a convertirti al Signore e non rimandare di giorno in giorno perché improvvisa scoppierà l’ira del Signore”.

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28 febbraio 2019, 12:55