Francesco: aiutare i poveri a prescindere da credo o etnia
Emanuela Campanile - Città del Vaticano
Con un pensiero di gratitudine per il bene compiuto "dai Soci di ieri e di oggi" del Circolo di S. Pietro, Papa Francesco apre l'Udienza dedicata al sodalizio caritativo fondato nel 1869 da un gruppo di giovani romani guidati dal Cardinale Ludovico Iacobini. Erano anni di "incomprensioni tra Chiesa e Stato", ricorda il Pontefice, in cui questi ragazzi desiderarono testimoniare sostegno concreto e "fedeltà incondizionata" al Papa, al tempo Pio IX. "Tale fedeltà - prosegue Francesco - si manifestò mediante gesti di solidarietà da svolgere in favore dei poveri di Roma; il Circolo divenne così la longa manus del Papa verso le fasce più indigenti della popolazione".
Preghiera, azione sacrificio
"Alla base della stupenda fioritura di attività nell’ambito della carità e dell’accoglienza agli ultimi", il Papa ricorda i tre cardini che non sono mai venuti meno: preghiera, azione, sacrificio. Ma è proprio sulla prima delle tre "linee programmatiche" che si sofferma il Pontefice:
Se nel fratello che incontriamo è presente Gesù, allora l’attività di volontariato può diventare un’esperienza di Dio e di preghiera. Non dimenticate la forza e l’importanza della preghiera per voi e per tutti coloro che sono impegnati nel lavoro caritativo
Ogni povero è degno della nostra sollecitudine
Nel suo discoro, Papa Francesco evidenzia uno dei temi a lui particolarmente cari, l'aiuto a tutti i poveri senza alcuna distinzione. E dato che il Circolo di San Pietro propone anche oggi un "prezioso servizio" che vuole essere "espressione efficace e testimonianza viva dell’amore che la Chiesa" e "la Santa Sede riservano ai poveri e ai sofferenti", il Pontefice aggiunge:
Voi vi rivolgete prevalentemente ai settori della povertà umana di Roma, partecipando generosamente alle situazioni ed alle necessità di tanti fratelli e sorelle. Continuate a porre grande attenzione alle nuove povertà, cercando in ogni frangente di dare conforto e aiuto ai più poveri, senza alcuna distinzione. Ogni povero è degno della nostra sollecitudine, a prescindere dalla religione, dalla etnia, o da qualsiasi altra condizione. Andando incontro ai poveri, recando sollievo ai malati e ai sofferenti, voi servite Gesù, il quale ha assicurato: «Tutto quello che avete fatto a uno dei più piccoli di questi miei fratelli, l’avete fatto a me!» (Mt 25, 40)
Il contributo del Circolo oggi
Ma cosa rende attuale l'opera del Circolo di San Pietro, nata ben 150 anni fa e in un contesto storico così diverso? La risposta, spiega Papa Francesco, è negli ideali evangelici che rendono l'opera dell'antico sodalizio, ancora oggi valida e proficua:
La vostra benemerita istituzione, pur essendo presente da molto tempo nel tessuto sociale romano, porta in sé ideali evangelici e una vitalità che la rendono ancora oggi idonea ad offrire un valido contributo anche nel campo dell’accoglienza e dell’apostolato della carità.
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