Il Papa a Loreto: giovani e malati tra i protagonisti
Andrea De Angelis - Loreto
Alle 12 tutte le campane delle chiese della regione suoneranno a festa. Le Marche e Loreto aspettano con trepidazione l’arrivo di Papa Francesco, un’attesa lunga quasi 7 anni, quando fu Benedetto XVI a recarsi per la seconda volta nella Basilica della Santa Casa. Era il 4 ottobre del 2012, esattamente 50 anni dopo la storica visita di S. Giovanni XXIII. Allora Papa Roncalli si recò a Loreto e ad Assisi per affidare le sorti dell’imminente Concilio Vaticano II alla Madonna e a San Francesco. Visita storica perché era la prima di un Papa fuori dai confini di Roma e dintorni dopo l’unità d’Italia. Anche Francesco scriverà “una prima volta” dal 1861 ad oggi.
La storicità della visita
L’ultima volta che un Papa ha celebrato Messa nella Santa Casa, l’Italia non era ancora unita. Più di un secolo e mezzo è passato da allora, esattamente 162 anni: il successore di Pietro era Pio IX. Francesco celebrerà la Messa nella Santa Casa, alle 9:45 e verrà trasmessa sui maxischermi all’esterno della Basilica. Successivamente il Santo Padre uscirà sul Sagrato per l’incontro pubblico con tutti i fedeli, quindi la recita dell’Angelus.
L'Esortazione post sinodale
C’è un altro motivo che rende questo 25 marzo 2019 storico: la firma dell’Esortazione apostolica post-sinodale in forma di Lettera ai Giovani, dal titolo “Vive Cristo, esperanza nuestra”. A darne notizia la Sala Stampa della Santa Sede, spiegando che “il Papa intende con questo gesto affidare alla Vergine Maria il documento che suggella i lavori del Sinodo dei Vescovi tenutosi in Vaticano, dal 3 al 28 ottobre 2018, sul tema: I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Il testo dell’Esortazione verrà pubblicato nei giorni successivi alla firma.
La firma di una lettera post-sinodale fuori dal territorio Vaticano è un avvenimento decisamente raro, dunque storico. La prima volta accadde Il 14 settembre 1995, quando Papa Giovanni Paolo II lasciò Roma per il suo 67° viaggio internazionale, che lo avrebbe portato per l’undicesima volta in Africa, toccando tre Stati: Camerun, Sudafrica e Kenya. L’occasione era la fase celebrativa dell’Assemblea speciale del Sinodo dei Vescovi dedicata all’Africa e al Madagascar, svoltasi in Vaticano l’anno prima. In occasione di tale viaggio venne resa pubblica l’Esortazione apostolica post-sinodale “Ecclesia in Africa”. Per la prima volta un documento ufficiale veniva firmato dal Santo Padre fuori dalla Città del Vaticano e da Roma.
I giovani ed i malati nella vista a Loreto
I giovani, dunque, al centro di questa giornata tanto attesa dalla città di Loreto. Ma non solo. Anche i malati infatti saranno protagonisti della visita del Papa, che in Santuario, al termine della Santa Messa, saluterà quelli presenti. Lunedì a Loreto anche una delegazione dell’Unitalsi, dove i giovani sono in pellegrinaggio nazionale dal 22 al 24 marzo. Come ha detto a Radio Vaticana Italia l’arcivescovo, prelato di Loreto, monsignor Dal Cin, “i malati sono stati importanti fin dall’inizio per Loreto, perché la storia ci conferma che sono stati proprio i malati a farsi portare e a scoprire la realtà mistica e prodigiosa della Santa Casa. Da lì sono cominciati i santuari. All’inizio la Santa Casa è stata posta sui colli di Loreto – spiega ancora il vescovo - e nei secoli questo grande pellegrinaggio di ammalati ha avuto forme diverse con l’Unitalsi e con altri gruppi che si fanno carico dell’accompagnamento dei malati”.
L’attesa dei loretani
Cresce, con il passare delle ore, l’attesa dei loretani. In città si respira un clima di gioia e di sana curiosità per l’arrivo di un Papa che per la prima volta visita la cittadina di dodicimila abitanti, conosciuta in ogni angolo del mondo per il Santuario della Santa Casa. Di quest’aria carica di festa parla ai nostri microfoni il governatore della Regione Marche, Luca Ceriscioli, che ricorda come la visita si inserisca in un anno particolarmente ricco di iniziative spirituali in tutto il territorio, assicura che la macchina organizzativa sarà al meglio per garantire una giornata di festa e rilancia il ruolo del Papa anche come traino e incoraggiamento per i giovani che "hanno bisogno di riferimenti importanti".
Nelle parole del sindaco di Loreto, Paolo Niccoletti poi, tutta la trepidazione della città e il "nuovo avvento" che in tutto il mese si è vissuto insieme in vista di questo momento. Nell'Angelus del Papa la preghiera insieme alla cittadinanza che il sindaco rimarca quanto valore abbia a Loreto, luogo che conserva la casa dove Maria ricevette dall'Angelo l'Annuncio dell'Incarnazione.
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