Papa: il calvario di quanti sono perseguitati o uccisi per la fede sia stimolo per tutti
Barbara Castelli – Città del Vaticano
Quanti sono “perseguitati o uccisi a motivo della loro fede in Gesù” sono uno “stimolo” a testimoniare con coraggio “Colui che sulla Croce ha vinto per sempre l’odio e la violenza con il suo amore”. Così Papa Francesco, dopo la preghiera dell’Angelus, ricordando l’odierna Giornata in memoria dei missionari martiri. “Nel corso del 2018”, precisa il Pontefice, “in tutto il mondo numerosi vescovi, sacerdoti, suore e fedeli laici hanno subito violenze; mentre sono stati uccisi quaranta missionari, quasi il doppio rispetto all’anno precedente”. Un “calvario”, dunque, che deve essere nel cuore di tutti un perenne richiamo al significato più profondo dell’essere cristiani.
La beatificazione in Spagna
Tra i pensieri di Papa Bergoglio, anche la beatificazione, ieri a Tarragona, in Spagna, di Mariano Mullerat i Soldevila, “padre di famiglia e medico, che si prese cura delle sofferenze fisiche e morali dei fratelli, testimoniando con la vita e con il martirio il primato della carità e del perdono”. “Un esempio per noi – rimarca – che tanto costa perdonare, a tutti noi”: egli “ci aiuti a percorrere le strade dell’amore e della fraternità, nonostante le difficoltà e le tribolazioni”.
Il viaggio a Loreto
Infine, l’imminente viaggio a Loreto, nella festa dell’Annunciazione del Signore. Il Pontefice chiede di pregare per la visita di domani, durante la quale firmerà l’Esortazione Apostolica dedicata ai giovani, auspicando che il sì di Maria sia seguito da tanti.
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