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Papa Francesco dopo la Messa celebrata a S. Marta alla presenza di netturbini e giardinieri del Vaticano (marzo 2013) Papa Francesco dopo la Messa celebrata a S. Marta alla presenza di netturbini e giardinieri del Vaticano (marzo 2013) 

Sei anni fa la prima omelia di Papa Francesco a Casa Santa Marta

Subito dopo l'elezione, Papa Francesco sceglie di risiedere nella Domus Sanctae Marthae nella cui cappellina inizia a celebrare le Messe invitando gruppi di fedeli

Sergio Centofanti - Città del Vaticano

Il 22 marzo di sei anni fa, la Radio Vaticana e l’Osservatore Romano davano notizia della Messa celebrata da Papa Francesco nella cappellina di Casa Santa Marta. Alla celebrazione erano stati invitati, con loro grande sorpresa, i netturbini e i giardinieri che quel giorno lavoravano in Vaticano, in tutto una trentina di persone. Da allora, le omelie nella Domus Sanctae Marthae sono diventate una delle caratteristiche di questo pontificato.

La commozione dei giardinieri e dei netturbini vaticani

"Noi siamo gli invisibili” - affermava ai nostri microfoni Luciano Cecchetti, responsabile del servizio dei giardini e della nettezza urbana – “Trovarsi di fronte al Santo Padre, in una Messa per noi,  è una cosa che non capita tutti i giorni. Mi giravo e vedevo le facce dei dipendenti: siamo usciti un po’ tutti con gli occhi lucidi. E’ stata una Messa veramente molto semplice, a contatto diretto con chi da pochi giorni è stato eletto Pontefice. Lo abbiamo ringraziato tanto… specialmente quando ci ha salutato alla fine: siamo stati presentati uno ad uno e per ognuno di noi ha avuto una parola. Quello che ci ha detto un po’ a tutti quanti è: pregate per me".

La prima omelia

Padre Federico Lombardi, allora direttore della Sala Stampa vaticana, aveva fornito una brevissima sintesi di quella prima omelia. Il Papa si era soffermato sul passo del Vangelo della liturgia del giorno (Gv 10,31-42): “I Giudei portarono di nuovo delle pietre per lapidarlo. Gesù rispose loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre mio; per quale di esse mi volete lapidare?»”. “Se noi abbiamo il cuore chiuso – aveva detto Papa Francesco - se abbiamo il cuore di pietra, le pietre arrivano tra le mani e siamo pronti a gettarle”: per questo bisogna aprire il cuore all'amore.

Preghiera silenziosa dopo la Messa

Al termine della Messa, Francesco si reca in sacrestia per togliere i paramenti e poi torna nella cappellina per sedere in mezzo ai fedeli. E’ un primo messaggio che dà il Papa: dopo l’Eucaristia non ci si disperde subito, ma si passa qualche minuto di preghiera personale in un profondo silenzio. 

Le omelie "a braccio" di Santa Marta

Il Papa ha pronunciato in sei anni 678 omelie a Santa Marta: 150 nel 2013, 136 nel 2014, 90 nel 2015, 96 nel 2016, 102 nel 2017, 89 nel 2018, finora 15 nel 2019. Sono sempre a braccio, brevi, semplici e chiare, con un linguaggio concreto e vivido. Contengono tre elementi: un’idea, un’immagine, un sentimento. Si concludono con una sintesi, che intende raccogliere e fissare nei cuori ciò che la Parola vuole dire quel giorno, e con una preghiera rivolta al Signore perché quella Parola trasformi la vita.

Al centro c’è Gesù

In ogni omelia, Francesco vuol fare emergere l’annuncio principale del Vangelo, il kerygma: la buona notizia che Gesù ci ama, ha dato la vita per noi e vive accanto a noi ogni giorno per liberarci e comunicarci l’infinita misericordia del Padre. Sono omelie che cercano di toccare i cuori: il Papa ricorda che la Parola di Dio è “viva ed efficace” e come una spada “penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla” (Eb 4,12). La Parola, se viene davvero ascoltata e accolta, cambia la vita, ci mette in discussione, ci smuove e ci spinge verso l’essenziale: la carità.

Un linguaggio positivo che apre alla speranza

Un’altra caratteristica delle omelie di Francesco è il linguaggio positivo. Anche se a volte possono essere forti e dure nelle esortazioni, anche se indicano qualcosa di negativo, cercano sempre di aprire alla speranza, non lasciando mai prigionieri della negatività. Il Vangelo è buona notizia perché esprime vicinanza, pazienza, accoglienza cordiale che non condanna (cfr. Evangelii gaudium, 165).

La Parola che dà vita vince le parole velenose

Già nelle prime omelie, Francesco presenta un tema ricorrente della sua predicazione: guardarsi dal lanciare le parole come pietre. La Parola dà vita, ma tante nostre parole uccidono, dividono, accusano. Le chiacchiere sono bombe - ripete spesso - sono come atti di terrorismo. Nella Messa a Santa Marta del 27 marzo 2013, commenta il tradimento di Giuda che parla male di Gesù, lo vende come fosse una mercanzia. Chi parla male ha il cuore chiuso, non ha comprensione, non ha amore, non ha amicizia. Occorre spegnere il veleno delle parole per ritrovare la Parola che guarisce.

La nota di padre Lombardi

In molti hanno chiesto la possibilità di accedere alle omelie di Santa Marta in modo completo e non solo tramite le sintesi pubblicate ogni giorno dai media vaticani. Padre Lombardi ha risposto a questa richiesta con una nota del 29 maggio 2013, spiegando il carattere che Papa Francesco stesso attribuisce alla celebrazione mattutina della Messa a Santa Marta. “Si tratta – aveva affermato - di una Messa con la presenza di un gruppo non piccolo di fedeli (in genere oltre cinquanta persone), ma a cui il Papa intende conservare un carattere di familiarità. Per questo, nonostante le richieste pervenute, egli ha esplicitamente desiderato che non venga trasmessa in diretta video o audio. Quanto alle omelie, non sono pronunciate sulla base di un testo scritto, ma spontaneamente, in lingua italiana, lingua che il Papa possiede molto bene, ma non è la sua lingua materna. Una pubblicazione ‘integrale’ comporterebbe quindi necessariamente una trascrizione e una ristesura del testo in vari punti, dato che la forma scritta è differente da quella orale, che in questo caso è la forma originaria scelta intenzionalmente dal Santo Padre. Insomma, occorrerebbe una revisione del Santo Padre stesso, ma il risultato sarebbe chiaramente ‘un’altra cosa’, che non è quella che il Santo Padre intende fare ogni mattina. Dopo attenta riflessione si è quindi considerato che il modo migliore per rendere accessibile a un largo pubblico la ricchezza delle omelie del Papa senza alterarne la natura è quello di pubblicarne un’ampia sintesi, ricca anche di frasi originali virgolettate che riflettano il sapore genuino delle espressioni del Papa (…) La soluzione prescelta rispetta quindi anzitutto la volontà del Papa e la natura della celebrazione mattutina, e allo stesso tempo permette a un largo pubblico di accedere ai messaggi principali che il Santo Padre offre ai fedeli anche in tale circostanza”.

Link per rileggere e ascoltare i servizi sulle omelie a Santa Marta 

Servizi web su Vatican News, testi più video-clip (dal 18 dicembre 2017)

Servizi audio su Vatican News con tre inserti tratti dall'omelia del Papa (dal 18 dicembre 2017)

Meditazioni quotidiane, sintesi dell'Osservatore Romano (dal 22 marzo 2013) 

Servizi su Radio Vaticana (dal 22 marzo 2013 al 14 dicembre 2017)

 

 

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22 marzo 2019, 10:00