In un minuto la visita del Papa al Campidoglio
Cecilia Seppia – Città del Vaticano
Francesco sale al Colle capitolino per la sua prima visita ufficiale. E’ il quarto Pontefice ad entrare nella sede del Comune di Roma. L’arrivo al Campidoglio è annunciato dagli squilli di tromba dei Fedeli di Vitorchiano, mentre ovunque spiccano i drappi e le bandiere con i colori della capitale, che accendono anche questa giornata di pioggia. L’incontro privato con Virginia Raggi, il saluto ai suoi familiari, poi il Pontefice si emoziona quando la sindaca lo invita ad affacciarsi dal balcone che guarda lo spettacolo eterno dei Fori Imperiali. Carico di partecipazione il momento del “baciamano” con i membri della giunta, nella Sala dell’Arazzo, coi funzionari, gli assessori e i presidenti dei Municipi, nella Sala delle Bandiere. A tutti Francesco dona il rosario e una copia del libro “Ripensare il futuro” con i discorsi sull’Europa.
La firma sul grande Libro d’Oro, anticipa il momento clou di questa mattinata, quando dall’Aula Giulio Cesare il Papa fa vibrare le sue parole, chiedendo che Roma, scrigno di tesori spirituali, storico-artistici e istituzionali, culla del dialogo e della cristianità, affronti oggi la sfida epocale dell’accoglienza. Poi il saluto alla cittadinanza dalla Loggia del Palazzo Senatorio. Piove ancora ma la gente, fin da sotto gli ombrelli, esplode in un applauso mentre il Papa dice: “Come vostro Vescovo di solito vi incontro a San Pietro, a San Giovanni, o nelle parrocchie… Oggi mi è dato di rivolgervi la parola e il saluto dal Campidoglio, culla di questa Città e cuore pulsante della sua vita amministrativa e civile”. L’invito all’accoglienza, alla fraternità e all’armonia fa da leitmotiv, fino al congedo al Portico del Vignola, dove Francesco sale a bordo della sua Ford Focus blu per rientrare in Vaticano. In occasione di questa storica visita, la sindaca Virginia Raggi ha annunciato l’istituzione di una borsa di studio e l’intitolazione della Sala della piccola Protomoteca all’Enciclica Laudato si’ di Papa Francesco.
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