L'appello di Francesco per i profughi in Libia e per le vittime in Sudafrica
Adriana Masotti - Città del Vaticano
Dopo la recita del Regina Caeli di questa seconda domenica di Pasqua, Papa Francesco ha posto all’attenzione dei fedeli e dei pellegrini in Piazza san Pietro la proclamazione, ieri, a La Rioja, in Argentina, dei beati Enrique Angel Angelelli, vescovo diocesano, di Carlos de Dios Murias, francescano conventuale, di Gabriel Longueville, sacerdote fidei donum e di Wenceslao Pedernera, catechista, padre di famiglia. Tutti argentini, ha sottolineato, tranne uno che francese, era andato come missionario in Argentina. “Questi martiri della fede – ha detto - sono stati perseguitati per causa della giustizia e della carità evangelica”. La loro testimonianza, ha proseguito, sia di sostegno in particolare a “quanti lavorano per una società più giusta e solidale”.
L'appello per i profughi detenuti in Libia
Quindi il suo pensiero è andato ai profughi in Libia: “Vi invito ad unirvi alla mia preghiera per i profughi che si trovano nei centri di detenzione in Libia, la cui situazione, già molto grave, è resa ancora più pericolosa dal conflitto in corso. Faccio appello perché specialmente le donne, i bambini e i malati possano essere al più presto evacuati attraverso corridoi umanitari”.
La preghiera per le vittime delle alluvioni in Sudafrica
Infine un invito alla preghiera per le vittime e per chi ha subito gravi danni a causa delle alluvioni che hanno colpito nei giorni scorsi il Sudafrica, provocando oltre 50 morti. “Anche a questi nostri fratelli – ha concluso - non manchi la nostra solidarietà e il concreto sostegno della Comunità internazionale”.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui