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Il Papa presiede il rito della dedicazione della chiesa di San Giulio

Dopo gli incontri con le varie anime della parrocchia di san Giulio e le confessioni, Papa Francesco ha presieduto il rito di dedicazione dell’altare, una celebrazione ricca di significativi liturgici, senza pronunciare l’omelia

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

“Varcate le porte del Signore con inni di grazia e canti di lode”, pronuncia questa formula Papa Francesco mentre viene aperto l’ingresso della chiesa di San Giulio a Monteverde, 19.ma parrocchia visitata dal Pontefice dall’inizio del suo magistero. Una chiesa restaurata e riaperta tre anni dopo il cedimento di un solaio. Prima della messa, come consuetudine, Francesco confessa tre giovani e una mamma.

Il Papa non pronuncia l’omelia

Nel rito di dedicazione dell’altare viene aspersa l’acqua e dopo la proclamazione del Vangelo, Francesco non pronuncia l’omelia, resta in preghiera nel silenzio, con le mani giunte e il capo chino. Recita il Credo, la professione di fede cristiana, e le litanie dei Santi cui segue la deposizione delle reliquie all’interno dell’altare. E’ l’affidamento del popolo di Dio a santi che hanno fatto la storia come san Giovanni Bosco, l’educatore per eccellenza, santa Margherita Maria Alacoque, la mistica che promosse il culto nella Chiesa del Sacratissimo Cuore di Gesù e santa Maria Goretti, piccola giovane che pagò con la vita la sua purezza. 

L’acqua, l’olio e la luce

Con il sacro Crisma, l’olio consacrato, il Papa unge l’altare della chiesa di san Giulio. Le sue mani toccano il marmo, la pietra solida e il sostegno sicuro, accarezzano la mensa sulla quale si offre il sacrificio eucaristico. Nel braciere posto sull’altare viene bruciato l’incenso, “profumo che riempie il tempio”, “fragranza di Cristo” che la Chiesa è chiamata a spargere nel mondo. L’altare viene poi ricoperto con un panno bianco ma è il bagliore delle candele, riflesso della luce del mondo che è Gesù, ad illuminarlo. A Papa Francesco vengono portati l’acqua e il vino, le ostie e un cesto di frutta.

Il saluto del parroco

Al termine della celebrazione, nel prendere la parola, il parroco di san Giulio, padre Dario Frattini, ha espresso la gioia della sua comunità per la venuta del Papa. Ha assicurato la preghiera quotidiana per il pontificato di Francesco e ha sottolineato il risvolto del tutto particolare della visita con la dedicazione della chiesa e dell’altare. “Ci siamo preparati con la preghiera – ha spiegato il parroco - siamo un popolo in una chiesa che cammina verso il Signore”. Al Papa è stato offerto un piccolo contributo, le offerte raccolte durante le quattro domeniche di Quaresima, destinato al progetto della Caritas: “Come in cielo così in strada”, iniziativa a sostegno delle persone senza dimora.

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07 aprile 2019, 19:33