Francesco ai pellegrini di Panama: ho trovato un popolo nobile
Emanuela Campanile - Città del Vaticano
Parole profonde e sentite come un semplice "grazie". Papa Francesco ha iniziato così il suo discorso ai pellegrini panamensi ricevuti in Vaticano questa mattina. La delegazione si è recata a Roma con il desiderio di esprimere la propria gratitudine al Santo Padre dopo la Gmg di Panama dello scorso inverno. "E' bello ringraziarsi a vicenda", ha detto il Pontefice, ricordando che "grazie" è una di quelle "tre parole magiche" - permesso, grazie, perdono - che permettono a un matrimonio di funzionare.
"Ho trovato un Paese nobile", ha proseguito Francesco, dove autorità civili e religiose non sacrificano la vicinanza alla gente in nome del "protocollo" dato che "anche il protocollo ha bisogno di essere popolare". Il ricordo del Papa è poi andato anche ai sacerdoti e vescovi così prossimi alla popolazione. Atteggiamenti che rendono una città con la sua gente, "nobile". Una nobiltà resa ancora più preziosa, dalla delicatezza dimostrata nell'organizzare una Gmg dedicata interamente ai più picolli del Paese:
Questa è nobiltà, è nobiltà della città, è rispetto per la gente, amore per la gente. Sappiamo che l'America Latina è molto minacciata da cose che tendono a spezzare questa nobiltà. Questa nobiltà che viene dal nostro sangue. Che la Vergine ci difenda da questo.
Altro tema affrontato da Papa Francesco, quello del dialogo intergenerazionale "nonni-ragazzi" che, purtroppo, è minacciato da pericoli che possono spezzarlo come il fondamentalismo o "la colonizzazzione ideologica" :
Oggi dobbiamo rafforzare il ponte "nonno ragazzi" in modo che recuperino le radici, il ricordo delle radici. Non lasciare che vadano alle radici per nascondersi. E' quello che fanno i fondamentalisti, no, non quello. Ma che prendano la linfa dalle radici e crescano e fioriscano. E dare frutti, ma dalle radici, non dalla prima teoria che vende l'impero. No, non quello. E non lasciare che le colonizzazioni ideologiche entrino in ciò, sono quelle che uccidono la nobiltà. Questo ponte aiuterà la propria identità.
A conclusione dell'incontro, le parole di Francesco sono state per un altro aspetto nobile del Paese del Centro America, e cioè, la capacità di integrazione nei riguardi degli afro-americani e degli indiani:
La nostra gente non è partita da qui; no, la nostra gente ha anche radici che devono essere integrate. Questa capacità di integrazione è anche una delle cose della nobiltà. Ero molto felice a Panama, ero molto felice. Si respirava normalità, tenerezza, una cosa molto bella. Quindi, grazie a voi che avete reso possibile tutto questo, e preparatevi per il secondo che, sicuramente..... un mio successore convocherà tra 150 anni, nessun problema!
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui