Programma ufficiale del Papa in Mozambico,Madagascar e Maurizio
Gabriella Ceraso - Città del Vaticano
Toccherà le città di Maputo in Mozambico, Antananarivo in Madagascar e Port Louis in Maurizio, Papa Francesco, nel suo viaggio in Africa, dove tornerà per sette giorni dopo il viaggio apostolico del 2015 quando fece tappa in Kenya, Uganda e nella Repubblica centrafricana con l'aperturta della Porta Santa della Cattedrale di Bangui. Poi nel 2017 la visita apostolica in Egitto e in Marocco nel marzo scorso: il prossimo settembre invece l'arrivo nel sud est del continente. Prima di lui, Giovanni Paolo II, che fu pellegrino nei tre Stati tra il 1988 e il 1989.
Tanti gli appuntamenti in programma per Papa Francesco che pronuncerà una quindicina di discorsi. Spiccano, oltre ai tradizionali incontri con le rappresentanze civili e il clero, due tappe nelle periferie di Maputo e Antananarivo per la visita ad un ospedale e una preghiera speciale per i lavoratori; e la sosta in preghiera sulle tombe di due figure significative per l'evangelizzazione di queste terre, la beata malgascia Victoire Rasoamanarivo, convertitasi al cristianesimo all'età di 15 anni e dedita per tutta la vita ai poveri e agli ammalati, e padre Jacques-Désiré Laval un presbitero spiritano francese, considerato "l'apostolo mauriziano", missionario presso gli indigeni dell'isola Mauritius e proclamato beato da Papa Giovanni Paolo II nel 1979.
Gli incontri di Francesco in Mozambico
Francesco abbraccerà, nei tre Paesi africani, una Chiesa dalle origini antiche - che risalgono tra la fine del 1400 e l'inizio del 1600 - e strettamente legata, appunto, all'attività missionaria, in particolare a quella dei Domenicani, dei Gesuiti e dei Lazzaristi. In Mozambico la Chiesa cattolica conta più di 6 milioni di battezzati pari al 28% della popolazione che ne fa la principale confessione cristiana concentrata nel sud e nelle città mentre a nord e sulla costa la popolazione è prevalentemente di fede islamica, ma si segnala una forte crescita delle sette pentecostali. Una Chiesa oggi consolidata e riconosciuta dallo Stato per l'opera preziosa che svolge in un contesto di povertà, di corruzione diffusa e di narcotraffico. Francesco dedicherà al Mozambico le giornate del 5 e del 6 settembre. Il suo arrivo è previsto nella serata di mercoledì 4 alle 18.30 all'aeroporto di Maputo e dal giorno successivo i primi appuntamenti: l'incontro con le Autorità, la società civile e il Corpo diplomatco, cui seguirà l'abbraccio con i giovani di diverse religioni e, a fine giornata, nella Cattedrale dell'Immacolata Concezione, l'incontro con vescovi, sacerdoti, religiosi e catechisti.
In Madagascar dopo Giovanni Paolo II
Venerdì 6 settembre, prima del trasferimento verso Antananarivo, due momenti forti: l'incontro con i malati nell'ospedale della periferia di Maputo, il quartiere di Zimpeto, dove S. Egidio lotta contro l'Aids da anni, e la Santa Messa, la prima delle tre di questo viaggio, nello Stadio del quartiere. L'arrivo ad Antananarivo con la cerimonia di benvenuto è previsto per le 16.30. Il sabato 7 settembre la giornata si aprirà con la visita di cortesia al presidente nel Palazzo Presidenziale “Iavoloha”, quindi il discorso alle Autorità, alla società civle e al corpo diplomatico e, prima del pranzo in Nunziatura, Francesco farà tappa al Monastero delle carmelitane scalze per la recita dell'Ora media. Il pomeriggio e l'intera domenica 8 settembre saranno dedicati alla comunità cattolica che in Madagascar rappresenta circa un terzo della popolazione (8 milioni su 25 circa), maggioritariamente cristiana (58%) cui si affianca la forte presenza di culti tradizionali.
In questo che è tra i paesi più poveri al mondo la Chiesa investe molte energie nell'istruzione, nell'assistenza sanitaria e nelle opere di carità facendo forza soprattutto sull'opera di congregazioni religiose. Francesco avrà modo di conoscere queste realtà: sabato 7, nel pomeriggio, incontrerà i vescovi nella cattedrale di Andohalo, poi farà visita alla tomba di Victoire Rasoamanarivo beatificata da Giovanni Paolo II proprio nel suo viaggio in terra malagascia nella primavera del 1989. Infine Francesco prenderà parte alla veglia con i giovani al Campo diocesano di Soamandrakizay. Ai giovani è dedicata l'attenzione dei vescovi che ne hanno finora sempre incoraggiato la partecipazione alle Gmg internazionali e a quelle nazionali, l'ultima nel 2018.
Intensa in questo senso anche la giornata di domenica 8 settembre. In mattinata la celebrazione della Messa nel campo diocesano di Soamandrakizay e il pomeriggio la visita alla città dell'amicizia di Akamasoa, quindi la preghiera per i lavoratori nel cantiere della periferia di Mahatzana e al termine della giornata l'incontro con i sacerdoti, i religiosi, i consacrati e i seminaristi nel Collège de Saint Michel.
La visita a Maurizio
L’ultimo giorno del viaggio del Papa, il 9 settembre, sarà dedicato a Maurizio dove le origini della Chiesa affondano nel XVII secolo e la prima Messa venne celebrata dai Gesuiti nel 1616. Qui il cattolicesimo è la principale confessione cristiana, poco più del 28% della composita popolazione metà della quale è di fede induista mentre meno di un quinto è di fede islamica. La famiglia è al centro delle preoccupazioni della Chiesa locale insieme al calo delle vocazioni cui l'unica risposta efficace per ora risulta essere il coinvolgimento dei fedeli laici. Il Papa arriverà a Port Louis da Antananarivo alle 10.40 per la cerimonia di benvenuto, a cui seguirà la Messa al Monumento di Maria Regina della Pace. Quindi dopo il pranzo con i vescovi della Conferenza episcopale locale nell’Episcopio, Francesco farà tappa al santuario di Père Laval per una visita privata e concluderà la giornata al Palazzo Presidenziale per l'incontro con il primo ministro, le autorità, la società civile e il Corpo diplomatico. Dal Palazzo Presidenziale quindi il trasferimento all'aeroporto per la cerimonia di congedo da Port Louis e il rientro ad Antananarivo. Da qui il giorno successivo - martedì 10 settembre - alle 9.20 Francesco lascerà l'Africa per rientrare in Vaticano alle 19.00.
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