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Domenica del Mare. Papa: salvaguardare i diritti umani dei marittimi

Francesco prega per i marittimi e i pescatori, mentre il cardinale Turkson lancia l’appello a governi e istituzioni per leggi e contratti più equi. Il 29 settembre 2020 a Glasgow il XXV Congresso Mondiale di Stella Maris e la celebrazione del centenario dell’Apostolato del Mare

Cecilia Seppia - Città del Vaticano

Nel giorno in cui in ogni parte del mondo si celebra e si ricorda il Mare, l'immenso oro blu, troppo spesso sfruttato e lacerato da pirateria, inquinamento e abusi di vario genere soprattutto a danno di chi ci lavora, il Papa lancia un tweet dal suo account @Pontifex. “Oggi ricorre la #DomenicadelMare, dedicata ai marittimi e ai pescatori. Prego per loro e per le loro famiglie, e incoraggio a compiere ogni sforzo per proteggere e salvaguardare i loro diritti umani”, scrive Francesco, che di fronte alle ingiustizie spesso ha esortato a non avere paura di denunciare e di impegnarsi a “lavorare insieme per costruire il bene comune e un nuovo umanesimo del lavoro, promuovere un lavoro rispettoso della dignità della persona che non guarda solo al profitto o alle esigenze produttive ma promuove una vita degna sapendo che il bene delle persone e il bene dell’azienda vanno di pari passo”.

Un lavoro essenziale per la vita di tutti

Nel suo messaggio per l’occasione, che vede numerose iniziative, veglie e momenti di preghiera e incontro in molte chiese cristiane, anche il card. Peter K.A. Turkson, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, ha voluto mettere l’accento sul ruolo di marittimi e pescatori, definendo il loro lavoro essenziale per la vita di tutti noi. “In questo giorno – si legge nel testo - i fedeli sono invitati a ricordare e a pregare per il milione e mezzo di marittimi che solcano gli oceani e i mari trasportando circa il 90% delle merci da un Paese all’altro. Per alcune persone, la vita dei marittimi può sembrare attraente ed interessante poiché durante la navigazione essi visitano numerosi Paesi; in realtà la vita di un marittimo è piena di sfide e difficoltà”. Il cardinale Turkson, pur riconoscendo i traguardi raggiunti grazie alla ratifica di diverse Convenzioni nazionali, denuncia le irregolarità nei contratti di lavoro, il ritardo nel pagamento dei salari, la lontananza forzata per mesi e mesi dalle famiglie, la pressione a cui sono sottoposti ma anche l’isolamento, la depressione e tutto ciò che influisce sulla loro salute, insistendo però soprattutto sulla mancanza di tutele legislative perché, scrive “in caso di incidenti in mare spesso i marittimi sono criminalizzati e detenuti senza poter contare su una protezione effettiva della legge e senza poter beneficiare di un equo trattamento”.

Proteggere e salvaguardare i diritti

Quindi, come Papa Francesco, invitando tutti a riconoscere nel volto dei marittimi, il volto di Cristo e di continuare a parlare la lingua dell’amore cristiano, contro ogni forma di esclusione e marginalizzazione, il cardinale Turkson, pone l’accento sui diritti: “Ancora una volta, vorrei fare appello alle Organizzazioni internazionali, alle corrispondenti autorità governative e ai diversi soggetti della scena marittima, affinché compiano ulteriori sforzi per proteggere e salvaguardare i diritti di quanti lavorano in mare. Vorrei inoltre incoraggiare i cappellani e i volontari della Stella Maris (Apostolato del Mare), durante le loro visite quotidiane a bordo, a prestare particolare attenzione e ad entrare in contatto con ogni marittimo e pescatore con lo stesso spirito d’impegno che ha animato i pionieri del nostro ministero quando, circa cento anni fa, esattamente il 4 ottobre 1920, decisero di ravvivare e ristrutturare il vasto ministero della Chiesa cattolica per la gente del mare”.

100 anni di Apostolato del Mare

Esortando, infine, i presidenti delle Conferenze episcopali, i vescovi promotori, i coordinatori regionali, i cappellani e i volontari di tutto il mondo affinché organizzino delle celebrazioni per commemorare questo importante evento, il prefetto del Dicastero annuncia anche  il XXV Congresso Mondiale e la celebrazione del Centenario della Stella Maris (Apostolato del Mare) che si terrà a Glasgow in Scozia, dal 29 Settembre al 4 Ottobre 2020.  “Vorrei invitare i nostri partner ecumenici, le organizzazioni marittime internazionali, i rappresentanti dei Governi, l'industria marittima e la società civile - afferma - ad annotare questa data nel loro calendario e a fare progetti per unirsi ai nostri cappellani, volontari e altri per questo importante evento. Il Centenario sarà un'occasione per fare memoria e rendere grazie per tutte le persone che negli ultimi cento anni hanno servito la gente del mare, per discernere il presente e tracciare il futuro del nostro ministero, al fine di rispondere all'evoluzione dei bisogni dei marittimi, dei pescatori e delle loro famiglie”.

Ultimo aggiornamento ore 12:01

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14 luglio 2019, 11:31