Il Papa: quel passo sulla Luna accenda il desiderio di traguardi maggiori
Emanuela Campanile - Città del Vaticano
Dopo la preghiera mariana, il Pontefice ha voluto ricordare i cinquant'anni dallo sbarco dell’uomo sulla Luna:
Cinquant’anni fa come ieri l’uomo mise piede sulla luna, realizzando un sogno straordinario. Possa il ricordo di quel grande passo per l’umanità accendere il desiderio di progredire insieme verso traguardi ancora maggiori: più dignità ai deboli, più giustizia tra i popoli, più futuro per la nostra casa comune.
Seguendo quel legame indissolubile che lega il Cielo alla Terra, Papa Francesco volge ancora una volta il suo sguardo ai più piccoli e alla sete di giustizia, tema al centro delle intenzioni di preghiera per luglio 2019.
"L'audacissimo volo”, lo definì Paolo VI che, davanti alla tv seguì in mondovisione quell'incredibile avvenimento in cui si incise, indelebile, la frase dell'astronauta che per primo pose piede sulla Luna, Neil Armstrong.
Ma già prima di Papa Montini, altri Pontefici dimostrarono la loro entusiastica adesione al genuino spirito scientifico di tali imprese. Certo, con sfumature diverse a seconda dell’evoluzione dei tempi in cui vivevano, ma sempre con grande entusiasmo e fiducia, come ebbe a dire Papa Giovanni XXIII, per esempio, durante l'Angelus del 12 agosto 1962. Era il periodo dei lanci spaziali verso il pianeta Venere da parte della Russia:
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