Il video di Paolo VI che guarda l'allunaggio
Cinque minuti e cinquantanove secondi capaci di racchiudere scienza e fede, di portare nel passato, proiettando nel futuro ogni spettatore. Sono le immagini dello sbarco sulla Luna, della missione Apollo 11, viste da Paolo VI. Le telecamere della Rai e i microfoni della Radio Vaticana sono con il Pontefice nella Specola di Castel Gandolfo, vicino Roma. Un video straordinario, conservato dalle Teche della Tv italiana, che inizia con uno spicchio di Luna. Il Papa davanti al telescopio affidato alla Compagnia di Gesù scruta le stelle, mentre la diretta, che durerà oltre 27 ore, dettaglia questa storica impresa. Con lui il direttore dell’Osservatorio vaticano padre Daniel O’Connell. La pedana mobile riporta i due al suolo, mentre le immagini conducono lo spettatore agli istanti che precedono l’allunaggio, il Papa si siede davanti al piccolo schermo, alla sua destra mons. Giovanni Benelli, Sostituto della Segreteria di Stato, insieme a loro un mondo che sogna e ascolta. In Italia il giornalista Tito Stagno annuncia: “Ha toccato!”, il Papa apre le braccia, le sue prime parole sono: “Deo gratias”.
In Tv continuano a parlare, si distingue la voce del corrispondente Rai Ruggero Orlando che, dal centro della NASA a Houston, in Texas, replica: “no, non ha toccato”! Applausi, un po’ di confusione, la voce in bianco e nero conferma che alle 22:17 ora italiana “un veicolo pilotato dall’uomo ha toccato un altro corpo celeste”, la Luna. Paolo VI legge, prima in italiano poi in inglese, il suo messaggio rivolto ai cosmonauti Neil Armstrong, Edwin Aldrin e Michael Collins, poi guarda altrove e sorride:
Si ringrazia la RAI per le immagini di Paolo VI che guarda l'allunaggio
“Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini del buon volere!
Noi, umili rappresentanti di quel Cristo, che, venendo fra noi dagli abissi della divinità, ha fatto echeggiare nel firmamento questa voce beata, oggi vi facciamo eco, ripetendola come inno di festa da parte di tutto il nostro globo terrestre, non più invalicabile confine dell’umana esistenza, ma soglia aperta all’ampiezza di spazi sconfinati e di nuovi destini.
Gloria a Dio!
E onore a voi, uomini artefici della grande impresa spaziale! Onore agli uomini responsabili, agli studiosi, agli ideatori, agli organizzatori, agli operatori! Onore a tutti coloro che hanno reso possibile l’audacissimo volo! A voi tutti onore, che vi siete in qualche modo impegnati! Onore a voi, che, seduti dietro i vostri prodigiosi apparecchi, governate, a voi, che notificate al mondo l’opera e l’ora, la quale allarga alle profondità celesti il dominio sapiente e audace dell’uomo.
Onore, saluto e benedizione!
Here, from His Observatory at Castel Gandolfo, near Rome, Pope Paul the Sixth is speaking to you astronauts.
Honour, greetings and blessings to you, conquerors of the Moon, pale lamp of our nights and out dreams! Bring to her, with your living presence, the voice of the spirit, a hymn to God, our Creator and our Father.
We are close to you, with our good wishes and with our prayers . Together with the whole Catholic Church, Pope Paul the Sixth salutes you”.
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