Mauritius: esempio di convivenza pacifica
Xavier Sartre - Port Louis
Mentre la visita del Papa a Port Louis è appena iniziata, padre Cheung traccia un quadro della realtà della chiesa locale e dei problemi che affliggono il Paese mettendo in risalto la ricchezza della convivenza pacifica tra le varie componenti della società
R. – Ci sono due aspetti: per la Chiesa cattolica è una grande gioia, perché è il capo della Chiesa che viene nel nostro Paese … è un po’ come le visite degli Apostoli, come Paolo … Anche per gli altri è una grande gioia, perché il popolo di Mauritius è molto rispettoso dell’autorità, della figura del Papa.
Voi cosa vi aspettate da questa visita?
R. – Penso che dobbiamo viverlo come un pellegrinaggio, un pellegrinaggio interiore. Dobbiamo preparare il nostro cuore, il nostro spirito come quando facciamo un pellegrinaggio in Terra Santa. Il popolo aspetta una parola del Papa che rafforzi la nostra fede, perché abbiamo molte difficoltà: la povertà, la droga … e alcune volte ci sentiamo scoraggiati, sì …
Può tornare sulle sfide della Chiesa cattolica qui, a Mauritius?
R. – Una grande sfida è il problema della droga. Ci sono molti, molti che sono completamente schiavi; c’è ancora il problema della povertà perché abbiamo i discendenti degli schiavi che oggi hanno difficoltà a trovare il loro giusto posto nella comunità di Mauritius. Questo può diventare un problema per i rapporti tra le diverse comunità.
Quale il messaggio che la Chiesa e i cattolici di Mauritius vorrebbero fare arrivare al Santo Padre?
R. – Penso che la popolazione di Mauritius possa dare anche un messaggio di speranza. E’ vero che abbiamo i nostri problemi, ma sappiamo ancora vivere più o meno in pace. Non è facile: abbiamo sempre la tentazione di chiudere le nostre porte; ma penso che Mauritius sia un luogo dove si può vivere felici …
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