Omelia del Papa a Santa Marta: pregare anche per chi la pensa diversamente
Giada Aquilino – Città del Vaticano
Pregare anche per i governanti e per i politici, perché “possano portare avanti dignitosamente la loro vocazione”. Così Papa Francesco nella Messa mattutina a Casa Santa Marta, ripresa dopo la pausa estiva. Riflettendo sulla Prima Lettera di San Paolo apostolo a Timoteo, il Pontefice osserva come si esorti “il popolo di Dio” a pregare per tutti gli uomini, compresi coloro che sono “responsabili” di portare avanti un’istituzione politica, un Paese, che spesso ricevono – nota – o “adulazioni” dai loro favoriti o “insulti”.
Ci sono politici ma anche preti e vescovi, dice il Papa, che sono appunto insultati, “qualcuno se lo merita”, aggiunge, ma ormai è “come un’abitudine”. La via rimane quella della preghiera. E ricorda come gli italiani abbiano vissuto da poco “una crisi di governo”.
Chi di noi ha pregato per i governanti? Chi di noi ha pregato per i parlamentari? Perché possano mettersi d’accordo e portare avanti la patria? Sembra che lo spirito patriottico non arrivi alla preghiera; sì, alle squalificazioni, all’odio, alle liti, e finisce così. “Voglio dunque che in ogni luogo gli uomini preghino alzando al cielo mani pure, senza collera e senza polemiche”. Si deve discutere e questa è la funzione di un parlamento, si deve discutere ma non annientare l’altro; anzi si deve pregare per l’altro, per quello che ha un’opinione diversa dalla mia.
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