Il Mozambico ha accolto l’appello del Papa alla riconciliazione
Padre Bernardo Suate - Maputo
Quella di ieri è stata una giornata molto intensa e molto vissuta qui, dalla gente, dai fedeli, dalla popolazione di Maputo in generale. Ho cercato di vedere dai nostri giornali on-line – ce ne sono parecchi – che cosa dicono su questa giornata di ieri. Veramente quasi tutti portano notizie di questa visita, di questa giornata e di Papa Francesco. Vi leggo soltanto alcuni titoli che ci mostrano come i media hanno letto questo viaggio. E’ molto ripreso l’incontro di Papa Francesco con i giovani, i giovani cristiani, musulmani e indù che con danze, canti, teatro eccetera hanno messo in risalto il valore della pace e della riconciliazione. Questo è ripreso quasi da tutti. Poi è molto ripreso anche il collegamento tra gli sportivi mozambicani Eusebio e Maria di Lourdes Mutola con questo invito di Papa Francesco ai giovani a perseverare, a lottare, a non rassegnarsi nelle difficoltà. Poi, si dà molto risalto al primo incontro del Papa con le autorità al Palazzo Vermelha: sono riprese in parte le parole di Nyusi, il Presidente, il quale avrebbe detto che “il primo che perdona è il più forte”: quasi ovunque nei nostri giornali on-line viene ripresa questa frase. Poi, da questo primo discorso del Papa vengono ripresi molto il contributo della Chiesa, dei missionari e della Chiesa locale nella vita e nella società del Mozambico. Si mettono in risalto le parole del Papa, molto virgolettate, quando dice alle popolazioni di Beira colpite dall’uragano Idai, che non riesce a visitare: “Purtroppo, io non posso venire da voi, ma voglio che sappiate che io condivido la vostra angoscia e la vostra sofferenza”. Questa frase i giornali la citano tanto! E poi l’incontro con i religiosi, con la Chiesa del Mozambico: quello che viene ripetuto molto è che la Chiesa deve “inserirsi”, con le parole del Papa in risposta ai messaggi dei vescovi, sacerdoti, catechisti. Dunque, il Papa che dice che la Chiesa deve sapersi inserire nei nuovi tempi con le nuove sfide. Come sappiamo, questa visita avviene in piena campagna elettorale – le elezioni avranno luogo il 15 ottobre. C’è un articolo dei partiti di opposizione che insistono sul fatto che la visita non deve essere strumentalizzata politicamente. Poi si riprendono le parole di Francesco che invitano a uno sviluppo inclusivo e quelle che ribadiscono la necessità di pari opportunità per avere la pace. In due o tre giornali si dice proprio che il Papa chiede uguali opportunità per tutti, che sono la condizione per una pace duratura. Sappiamo che il logo e il tema di questa visita sono questi: la speranza, la riconciliazione e la pace. Come se il Papa dicesse che uno dei pilastri della pace sia l’uguale opportunità per tutti, senza escludere le periferie.
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