In volo per l’Africa il Papa prega per le vittime dell’uragano Dorian
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Una preghiera recitata insieme ai giornalisti. E’ quanto ha fatto il Papa, sull’aereo che lo sta portando in Mozambico, Madagascar e Mauritius, per ricordare le 7 vittime provocate dall'uragano Dorian nelle Bahamas. Un bilancio destinato a salire secondo le autorità locali.
Arcivescovo di Nassau: 70mila persone coinvolte
In un’intervista al Sir, mons. Patrick Christopher Pinder, arcivescovo di Nassau, l’unica diocesi delle Isole Bahamas dove i cattolici sono circa il 14% della popolazione, ha riferito che c’è bisogno di molto aiuto. “I venti forti, superiori a 185 miglia orarie, e le mareggiate fino a 20 piedi – ha spiegato - hanno causato ingenti danni alle infrastrutture e distrutto molte case. Più di 70mila persone sono state colpite”. Si pensa ci siano molte persone intrappolate nelle loro case perché i livelli d'acqua si sono alzati sino a quasi due metri. L’arcidiocesi di Nassau si è già impegnata a reperire aiuti umanitari da spedire alle isole colpite. “Questa risposta iniziale – ha proseguito monsingnore Pinder - è di per sé un compito enorme e richiederà molte risorse. Acqua, cibo, kit per l’igiene, prodotti per l’infanzia: queste sono solo alcune delle cose necessarie e più urgenti. Quindi, bisognerà ricostruire le strutture danneggiate”.
Dorian resta pericoloso
Intanto il centro nazionale americano per gli uragani ha fatto sapere che Dorian resta pericoloso perché il suo fronte si è allargato (oltre 100 km) e la sua velocità è molto bassa (1,6 km/h), si teme possa sfiorare la costa sudorientale degli Stati Uniti, partendo dalla Florida, dove una decina di contee sono state evacuate, per allungarsi poi sino alla Georgia, alla Carolina del sud e del nord. In allarme pure la Virginia.
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