Il Papa prega per quanti sono colpiti dall’Alzheimer e da patologie tumorali
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
I malati, spesso vittime della cultura dello scarto che porta anche a calpestare la dignità di persone che non rientrano più nei canoni della società consumistica, sono nel cuore di Papa Francesco. All’udienza generale il Santo Padre, dopo la catechesi dedicata agli Atti degli Apostoli, ha assicurato la propria preghiera per le persone segnate dal morbo di Alzheimer, una malattia degenerativa che, oltre a causare un progressivo deterioramento cognitivo, spesso provoca anche situazioni di emarginazione e di esclusione. Il Papa ha anche ricordato quanti sono affetti da patologie tumorali.
Il prossimo 21 settembre, ricorre la Giornata Mondiale dell’Alzheimer, una malattia che colpisce tanti uomini e donne, i quali, a causa di questa malattia, sono spesso vittime di violenza, maltrattamenti ed abusi che ne calpestano la dignità. Preghiamo per la conversione dei cuori e per quanti sono colpiti dall’Alzheimer, per le loro famiglie e per coloro che se ne prendono amorevolmente cura. Associo anche alla preghiera, il ricordo di quanti sono affetti da patologie tumorali, affinché siano anch’essi sempre più supportati, sia nella prevenzione che nella cura di questa malattia.
Francesco tra i malati di Alzheimer
Alle parole pronunciate oggi dal Papa all’udienza generale si aggiunge anche il ricordo di una giornata speciale, quella dello scorso 12 aprile con la visita a sorpresa del Santo Padre al Villaggio Emanuele nell’ambito dei “Venerdì della misericordia”. In quell’occasione, il Papa ha incontrato gli ospiti di questa struttura, nel quartiere romano della Bufalotta, dedicata a persone colpite dal morbo di Alzheimer. Francesco ha stretto mani, abbracciato con affetto paterno i residenti ricambiando i loro sorrisi, a volte non pienamente consapevoli. Una vicinanza nella preghiera, quella del Papa ai malati di Alzheimer, che ci ricorda come, a causa di malattie, si possano anche perdere la memoria e l’integrità fisica ma mai la dignità.
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