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Papa in Thailandia: le società hanno bisogno di “artigiani dell’ospitalità”

Difendere la dignità di migranti e perseverare negli sforzi per "estirpare il flagello" degli abusi e della violenza nei confronti di donne e bambini del nostro tempo. Così il Pontefice nel primo discorso alla Governmental House di Bangkok. La Thailandia, ha detto il Papa, "mostra rispetto e apprezzamento per le diverse culture, i gruppi religiosi, le filosofie e le idee"

Emanuela Campanile - Città del Vaticano

Anche l’architettura della Governmental House di Bangkok rispecchia l’innata tensione del Popolo Thai a ricercare l’armonia che si realizza, come sottolineato da Papa Francesco, nella costruzione di una “coesistenza pacifica tra i numerosi gruppi etnici”, base dell’attuale Thailandia. Parole, queste, che si inseriscono nel primo discorso ufficiale del Pontefice in occasione dell’incontro in terra thailandese con le Autorità politiche e religiose, con la Società Civile e con il Corpo Diplomatico. A fare da cornice, proprio la Governmental House, il Palazzo che dal 1943 ospita l’ufficio del Primo Ministro, e la cui combinazione architettonica è perfetta espressione di un’armoniosa fusione tra elementi veneziani, arte bizantina e arte locale.                            

La Thailandia in sintonia con il Papa 

È il ritmo del Cerimoniale di Benvenuto a scandire l’arrivo del secondo Pontefice in visita nella Terra dei Thai, dopo Giovanni Paolo II. Il Primo Ministro, generale Prayuth Chan-ocha, nel porgere il “cordialissimo benvenuto” del Governo e del popolo thailandese che include oltre 380mila cattolici, ha sottolineato che questa visita cade nel “350mo anniversario della instaurazione della missione cattolica del Siam, e il 50mo anniversario dello stabilimento delle relazioni diplomatiche tra la Thailandia e la Santa Sede”. Il generale ha anche ricordato il recente vertice dell’ASEAN (l’Associazione dei Paesi del Sud Est Asiatico) svoltosi a Bangkok sotto la presidenza thailandese, ha attribuito grande importanza “a promuovere ancora di più la cooperazione degli Stati membri per uno sviluppo sostenibile, in sintonia con la visione del Pontefice” auspicando di poter “lavorare in stretta collaborazione” anche a livello multilaterale.

Multiculturalismo e libertà: l’esempio Thai

Sono grato per l’opportunità di essere tra voi e di poter visitare questa terra, ricca di tante meraviglie naturali, ma splendidamente custode di tradizioni spirituali e culturali ancestrali come quella dell’ospitalità che oggi sperimento in prima persona. 

Ha esordito così Papa Francesco nel salone d’onore del Palazzo alla presenza del Governo, del Corpo Diplomatico e di esponenti della società civile e religiosa. Lieto di poter incontrare il Re Rama X e anche il Supremo Patriarca Buddista, Francesco punta l’attenzione sui rischi della globalizzazione “considerata troppo spesso in termini strettamente economico-finanziari” ed “incline a cancellare le note essenziali che configurano e generano la bellezza e l’anima dei nostri popoli”. Per questo, il Papa si congratula con il governo di Bangkok per l’iniziativa “di creare una Commissione Etico-Sociale”, aperta “alle religioni tradizionali del Paese” per raccoglierne “i contributi e mantener viva la memoria spirituale del popolo”.

“Questa terra ha per nome ‘libertà’ - ha detto Francesco - e questa è possibile solo se siamo capaci di sentirci corresponsabili gli uni degli altri e di superare qualsiasi forma di disuguaglianza”. Necessario, dunque, “lavorare” per “raggiungere i livelli minimi indispensabili di sostenibilità che rendono possibile uno sviluppo umano integrale”.

Accoglienza e futuro nella dignità per tutti

Apprezzando l’accoglienza accordata dalla Thailandia a migranti e rifugiati in fuga da Paesi vicini, il Papa ha auspicato che la comunità internazionale “agisca con responsabilità e lungimiranza” per risolvere i problemi alla base di questo “tragico esodo” e promuovere “una migrazione sicura, ordinata e regolare”. Per Francesco, ancora una volta è fondamentale “proteggere la dignità di quanti affrontano pericoli, incertezze e sfruttamento nella ricerca della libertà e di una vita degna per le proprie famiglie”. Sempre presenti nel cuore del Papa i piccoli della terra, soprattutto quelli violati nel corpo e nell'anima:

“Penso a quelle donne e a quei bambini del nostro tempo che sono particolarmente feriti, violentati ed esposti ad ogni forma di sfruttamento, schiavitù, violenza e abuso. Esprimo la mia riconoscenza al governo thailandese per i suoi sforzi volti ad estirpare questo flagello, come pure a tutte le persone e le organizzazioni che lavorano instancabilmente per sradicare questo male.”

Inoltre, ricordando il 30mo anniversario della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, il Pontefice ha ribadito la necessità di proteggere il benessere dei bambini, la loro crescita fisica, psicologica e spirituale e il loro accesso all’educazione.

Francesco ha invitato tutti i presenti ad impegnarsi personalmente in un progetto di sviluppo integrale dei popoli nella giustizia, nella solidarietà e nell’armonia fraterna poichè, ha sottolineato, "il futuro dei nostri popoli è legato, in larga misura, al modo in cui garantiremo ai nostri figli un futuro nella dignità".

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21 novembre 2019, 03:50